La legge di Bilancio 2022 ha assegnato risorse per complessivi 2 miliardi di euro al settore dell’agricoltura. La fetta più grossa delle risorse andrà alla gestione del rischio, con 940 milioni di euro da assegnare. La rimanente parte riguarderà le agevolazioni fiscali e gli incentivi di varia natura da destinare alle imprese.
Circa metà delle risorse che il governo ha assegnato all’agricoltura nella legge di Bilancio 2022 andrà al fondo mutualistico nazionale (per 690 milioni di euro) e al sistema delle assicurazioni agevolate (per 250 milioni di euro). La gestione del rischio affrontata dal governo per il comparto agricolo mira a favorire l’equilibrio tra le varie forme di copertura da parte delle aziende del primario e per i differenti settori produttivi.
In particolare, con la gestione del rischio il governo andrà incontro agli agricoli per rendere sostenibile lo strumento assicurativo. I fondi della legge di Bilancio verrano impiegati per equilibrare gli alti premi assicurativi. Inoltre, si andranno a coprire le richieste delle imprese e dei lavoratori del settore in merito ai risarcimenti per i frequenti eventi avversi.
La metà delle risorse che il governo ha stanziato nella legge di Bilancio 2022 per il settore agricolo andrà alle misure fiscali e agli incentivi. Più nel dettaglio, saranno quattro le leve fiscali previste per l’agricoltura:
Variegata è la quota delle risorse assegnata dalla legge di Bilancio 2022 per gli incentivi all’agricoltura. In primis è previsto un finanziamento da 120 milioni di euro per i distretti del cibo. L’incentivo è a favore dei distretti agroalimentari e rurali e delle diverse formule di produzione locale e di prodotti biologici. I criteri per l’assegnazione delle risorse alle imprese agricole sono stabiliti dal bando Mipaaf.
Per le imprese che producono e commercializzano mais, soia e leguminose saranno destinate risorse per 10 milioni di euro. La legge di Bilancio 2022 andrà dunque a rifinanziare il fondo per la competitività delle filiere agricole. Altri 10 milioni di euro andranno al fondo per i cereali. Le risorse andranno a favore degli agricoltori che producono frumento duro e che sottoscrivano il contratto di filiera triennale. Altri 80 milioni di euro andranno a finanziare il fondo per lo sviluppo e per il sostegno delle filiere agricole, della pesca e dell’acquacoltura. Altri 80 milioni e mezzo di euro sono destinati al fondo Ismea.
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