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Anno bianco, in arrivo le risposte da parte dell’Inps

L’anno bianco per i contributi INPS potrebbe essere accordato per artigiani e commercianti. Ecco cosa fare in attesa del 16 novembre.

Anno bianco, per chi ha già presentato la domanda

L’anno bianco previsto dall’INPS esonera alcuni contribuenti dal pagamento dei contributi. E così molti tra commercianti e artigiani, muniti di partita Iva, che hanno presentato la propria istanza, entro il 31 ottobre 2021. Tuttavia è vicina la data del 16 novembre, che come ogni anno prevede l’esborso dei relativi oneri pensionistici.

Comunque sia, pare che già da oggi siano stati in molti i contribuenti che hanno ricevuto le prime risposte per l’accesso o meno a questa agevolazione. Pertanto, si invita i soggetti interessati a controllare il proprio cassetto previdenziale o a farlo visionare dal proprio commercialista.

In cosa consiste la misura?

A fine luglio 2021 è stato pubblicato sul sito del Ministero del lavoro il decreto ministeriale del 17 maggio 2021, che ha istituito il fondo. Una risorsa finanziaria che permette l’esonero dai contributi previdenziali dovuti dai lavoratori autonomie dai professionisti, istituito dalla manovra 2021. Misura che  ha aumentato le risorse da 1 a 2.5 miliardi di euro.

Inoltre l’esonero spetta nel limite individuale di 3 mila euro su base annua. Ma anche con un reddito  complessivo non superiore a 50mila euro e abbiano subito un calo del fatturato o dei corrispettivi nell’anno 2020 non inferiore al 33% rispetto a quelli dell’anno 2019.

Cosa fare se non si è ricevuto la risposta dall’Inps

Durante l’anno ogni partita iva deve versare ogni trimestre, quindi quattro volte, i contributi INPS ai fini pensionistici. Queste cadono ogni 16 febbraio, 16 maggio, 16 agosto e 16 novembre. Pertanto chi ha fatto domanda di esonero e non ha ricevuto la risposta dall’ente cosa deve fare?

Ebbene la cosa più semplice è quella di aspettare l’esito. Considerando che il contribuente dovrebbe comunque versarle, pertanto aspettare qualche giorno non cambia molto. Del resto se si hanno già i requisiti, e si è presentato l’istanza occorre aspettare entro il 31 dicembre 2021 come indicato nella stessa circolare. Anche perché l’ipotesi di eventuali aggravi in termini di interessi moratori per il ritardo di pagamento non sono plausibili. Quindi basta aspettare e vedere se si è esonerati, o magari se di devono versare delle somme per differenze, se si supera il limite dei 3.000 euro. Sarà lo stesso Ente a specificarlo nella risposta per singolo contribuente.

 

Francesca Cavaleri

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