Attraverso un atto che è sempre redatto da un notaio, in Italia le persone in vita possono donare beni ad altri soggetti. Al netto di eventuali franchigie, questo passaggio di beni è soggetto a tassazione. Si tratta, nello specifico, dell’imposta di donazione per la quale sono previste delle aliquote diverse in base ai soggetti che sono coinvolti nel contratto di donazione.
Il notaio, oltre a registrare l’atto di donazione, provvede pure al versamento delle relative imposte che sono a carico del beneficiario della donazione. Inoltre, come sopra accennato, se sono previste delle franchigie allora l’imposta di donazione sarà calcolata ed sarà dovuta sulla parte eccedente il valore del bene trasferito. Il notaio poi procederà alla registrazione dell’atto, entro un termine massimo di 30 giorni, presso l’ufficio dell’Agenzia delle Entrate competente.
L’imposta di donazione, pur tuttavia, non sempre si paga quando il trasferimento di beni avviene in favore di alcuni soggetti. Tra questi, lo Stato italiano, le regioni, le province ed i comuni. Nonché gli enti pubblici e le associazioni che, legalmente riconosciute, hanno scopi di pubblica utilità. Pure le onlus e le fondazioni bancarie, inoltre, non pagano l’imposta di donazione.
Le aliquote applicate per l’imposta di donazione seguono il grado di parentela. In quanto più il legame di parentela è stretto, minore sarà l’aliquota applicata. Non a caso, questa è al 4% per il coniuge e per i parenti in linea retta con una franchigia, per ciascun beneficiario, che è pari a ben 1 milione di euro. Per i fratelli e per le sorelle l’imposta di donazione sale al 6% con la franchigia per ciascun beneficiario che in questo caso scende a 100.000 euro.
Per gli altri parenti l’aliquota è sempre al 6% ma senza franchigia. Mentre per le altre persone, anche in questo caso senza franchigia, l’imposta di donazione sale all’8%. Inoltre, indipendentemente dal grado di parentela, c’è una franchigia che è pari a ben 1,5 milioni di euro quando il beneficiario della donazione risulta essere una persona portatrice di handicap.
Quando la donazione è legata a beni immobili, ci sono inoltre delle tasse aggiuntive da pagare. Ovverosia, l’imposta catastale che è dovuta nella misura dell’1% del valore dell’immobile che è oggetto della donazione. E l’imposta ipotecaria che, invece, è dovuta nella misura del 2% del valore dell’immobile.
Inoltre, quando la donazione di un bene immobile si riferisce ad una prima casa, allora in base alla normativa fiscale vigente scatta la stessa agevolazione che è prevista per le successioni. Ovverosia, il pagamento in questo caso il pagamento delle imposte ipotecaria e catastale che è dovuto in misura fissa e pari a 200 euro ciascuna.
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