Cos’è la fatturazione elettronica B2C
Si può recuperare il credito di imposta sull’acquisto di beni di investimento anche se la fattura è stata già emessa? La risposta è positiva, e questo può avvenire sia per la fattura cartacea che per quella elettronica. In questo modo, si può recuperare l’agevolazione vigente sull’acquisto di impianti, macchinari e attrezzature maturando il credito di imposta.
La finanziaria 2021 ha stabilito che per gli investimenti fatti fino al 30 giugno 2022 spetti il credito di imposta pari al 45% del prezzo di acquisto. L’aliquota va applicata al netto dell’Iva. Il credito di imposta spetta nella misura piena per le imprese con sede nelle regioni del Sud Italia e del 30% per quelle situate in Abruzzo o in Molise. Per usufruire del credito di imposta, e dunque anche per i controlli successivi all’emissione della fattura, è necessario rispettare determinate regole.
Infatti, può capitare che il fornitore abbia venduto l’impianto, l’attrezzatura o il macchinario senza che l’azienda che ha comprato il bene abbia potuto beneficiare del credito di imposta. E che dunque sulla fattura non abbia indicato gli estremi dell’agevolazione. In questi casi è possibile recuperare l’eventuale mancanza degli estremi della fattura.
Infatti, è previsto per accedere al credito di imposta sull’acquisto di determinati sistemi e attrezzature rientranti nelle agevolazioni che sulla fattura e sugli altri documenti attestanti l’avvenuto acquisto sia riportato il riferimento alla norma che contiene l’agevolazione. In mancanza, e al compimento dei controlli, l’agevolazione stessa può essere revocata.
Prima dunque che avvengano i controlli, il richiedente il beneficio può regolarizzare il documento (ovvero la fattura) riportando gli estremi della norma sulla fattura originale. La regolarizzazione deve avvenire con scrittura indelebile ed eventualmente anche utilizzando un timbro apposito.
Sulle fatture elettroniche, invece, si può procedere in due modi:
Il recupero del credito di imposta per investimenti in attrezzature, in sistemi o in impianti può far arrivare il beneficio fino al 95%. Infatti, la Finanziaria 2021 prevede che per l’investimento sostenuto entro il 30 giugno 2022 la percentuale del 45% possa essere maggiorata di un ulteriore 10% se entro il 31 dicembre 2021:
Per gli acquisti sostenuti direttamente nel 2022, invece, il credito di imposta aggiuntivo è del 6%.
Alle percentuali sopra indicate, si possono aggiungere altre aliquote di credito di imposta per determinati beni rientranti nelle agevolazioni dell’Industria 4.0. Infatti, il credito di imposta aggiuntivo cresce dal 10 al 50% e dal 6 al 40% nei casi di acquisto:
Rispettando tutte le norme previste per l’assegnazione del credito di imposta, il beneficio può arrivare fino al 95% del costo di acquisto dei macchinari, attrezzature e sistemi, indistintamente per ciascun settore di attività.
Per ottenere il credito di imposta è necessario che l’azienda compratrice sia in regola con determinati obiettivi e normative. Infatti, l’azienda che richiede l’agevolazione deve essere in regola con il versamento dei contributi assistenziali e previdenziali nei confronti dei dipendenti. Inoltre, è necessario che l’azienda stessa applichi correttamente le regole sulla sicurezza dei luoghi di lavoro.
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