I piani di accumulo (Pac) consentono di mettere da parte del capitale nel tempo tramite il versamento di somme periodiche. In genere i versamenti avvengono con cadenza mensile oppure annuale. Si può procedere con l’accumulo in diversi modi. Ad esempio, su un fondo comune. Oppure tramite gli Organismi di investimento collettivi del risparmio (Oicr). O, ancora, tramite i piani di accumulo con gli Etf (Exchange Traded Funds).
Generalmente, i piani di accumulo hanno modalità e obiettivi simili. Nell’ultimo caso, con il piano di accumulo in Etf si procede a versare i propri risparmi a dei fondi di investimenti. L’operazione consente di acquistare e di vendere delle quote di titoli direttamente nel mercato finanziario. L’obiettivo è quello di ottenere la replicazione di un preciso indice di riferimento arrivando all’obiettivo generale dell’operazione. Ovvero, quello a favore di chi decide di investire nei piani di accumulo di poter mettere a disposizione dei piccoli capitali facendo lievitare i propri risparmi.
Decidere di indirizzare una parte dei risparmi in piani di accumulo può senz’altro rappresentare un piano di investimenti “a rate”. È importante stabilire fin da subito qual è l’importo che si intende versare, la frequenza con la quale effettuare i versamenti e anche la durata di tutta l’operazione. Si può decidere per un minimo di un anno fino ad arrivare a un limite di 40 anni di versamenti.
La possibilità di scegliere il tipo di piano di accumulo più adatto alle proprie esigenze di risparmio permette di ridurre i rischi legati all’operazione stessa. I risparmiatori che abbiano una tendenza a investire in prodotti a lungo termine e ad alto rischio, possono optare per i piani di accumulo azionari. I Pac più a breve termine e, soprattutto, più rivolti a investimenti in obbligazioni, offrono la possibilità di rendimenti meno elevati ma anche operazioni più prudenti. Si può tuttavia diversificare il proprio piano di accumulo attraverso un bilanciamento tra obbligazioni e azioni, con una durata più orientata al medio termine.
I risparmiatori possono ulteriormente abbassare il rischio con un piano di accumulo di capitale garantito. Con questa opzione si permette al lavoratore di vedersi restituire il proprio capitale versato nel caso in cui dovessero verificarsi oscillazioni al ribasso nell’andamento dei mercati finanziari. Per poter accedere a un Pac garantito è necessario sottoscrivere un piano di accumulo assicurativo. Normalmente, in questo caso, il Pac è legato ai prodotti assicurativi vita del Ramo I di tipo tradizionale. Ulteriori vantaggi derivano proprio dall’essere un prodotto assicurativo. Pertanto, le somme investite sono impignorabili ed esenti dall’imposta di bollo.
Spesso i risparmiatori cercano una soluzione per assicurare dei vantaggi futuri ai propri figli. Il piano di accumulo può rappresentare un efficace fondo verso questo obiettivo. Si possono, infatti, sottoscrivere piani di accumulo a favore di un minore, anche in mancanza di un grado di parentale. Il risultato finale potrebbe essere, ad esempio, quello di garantire un capitare per poter affrontare gli anni di studio una volta maggiorenne. Per l’accumulo è possibile procedere anche a versamenti aggiuntivi, di tanto in tanto. E inoltre possono essere previsti dei bonus legati al raggiungimento di determinati obiettivi di risparmio che fanno incrementare più velocemente il capitale investito.
Una ulteriore modalità di accumulo dei risparmi è rappresentata dai fondi pensione, anche per i figli. Si possono infatti sottoscrivere fondi pensione per i soggetti fiscalmente a carico che permettono a chi ne beneficia di accumulare una pensione integrativa futura. Per chi provvede al versamento delle rate, inoltre, c’è la possibilità di dedurre fiscalmente le somme pagate. Il vantaggio è differito nel tempo, ma i figli ai quali andranno i risparmi del fondo pensione potranno contare su somme accumulate in passato per casi di necessità oppure per disporre di un incremento di pensione una volta che avranno maturato i requisiti per uscire da lavoro.
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