Polizza previdenziale: che cos’è, come funziona e chi può aderire

La polizza previdenziale permette di aderire alla pensione complementare, ovvero a una formula di previdenza volontaria e privata che va ad aggiungersi a quella obbligatoria, senza tuttavia sostituirla. Chi possiede una polizza previdenziale accumula regolarmente risparmi in una formula di pensione integrativa, come assicurato ad esempio dall’adesione a un fondo pensione, affinché una parte delle somme messe da parte durante la vita lavorativa possano far ottenere al sottoscrittore una pensione che vada a integrare quella lavorativa, composta quest’ultima dai versamenti fatti presso gli enti di previdenza obbligatoria come l’Inps e le Casse previdenziali dei professionisti.

A cosa serve aderire a una polizza previdenziale?

L’adesione a una polizza previdenziale permette, pertanto, di destinare una parte dei risparmi all’integrazione della pensione lavorativa futura. Nel momento in cui maturerà la pensione lavorativa si potrà disporre di una pensione integrativa, peraltro reversibile a favore del coniuge. Tuttavia, con la polizza previdenziale è possibile anche affrontare eventuali esigenze improvvise, anche impreviste all’atto della sottoscrizione, e personali che possono presentarsi con il passare degli anni.

Si può richiedere un anticipo delle somme versate per una polizza previdenziale?

Ad esempio, il fondo pensione può anticipare delle somme per delle spese sanitarie, oppure per comprare o ristrutturare la prima casa. Alcune soluzioni permettono di richiedere fino al 75% per sostenere delle spese mediche gravi della famiglia, oppure per l’acquisto o la ristrutturazione della prima casa. Inoltre si può richiedere fino al 30% di quanto accumulato senza motivarne l’utilizzo dopo 8 anni dall’iscrizione alla formula previdenziale prescelta. Infine, la polizza previdenziale permette anche di poter anticipare l’uscita dal lavoro rispetto all’età pensionabile attraverso il meccanismo della Rendita integrativa temporanea anticipata (Rita).

Per quanto tempo bisogna pagare le rate di una polizza previdenziale?

La valutazione del tempo necessario per accumulare una pensione integrativa dipende da vari fattori. In primo luogo dal reddito del quale si vorrebbe disporre una volta che si va in pensione. In secondo luogo, è necessario valutare attentamente quali siano le varie formule di risparmio e di reddito ottenibili nel momento in cui si va in pensione. Per arrivare alla giusta decisione si può fare una stima di quale sarà la pensione futura da lavoro attraverso le simulazioni dell’Inps o delle Casse previdenziali. Naturalmente, maggiore è il lasso di tempo di adesione a un fondo pensione e più alti saranno i vantaggi, anche fiscali durante il versamento delle rate, che si potranno ottenere nel momento di uscita dal lavoro.

Flessibilità, costi e deducibilità delle polizze previdenziali

Il piano della polizza previdenziale prevede la possibilità di adesione in maniera flessibile e dinamica. È il sottoscrittore a decidere quanto, quando e come versare. L’importo può essere mensile o annuale. Oppure si può destinare alla polizza una parte o tutto il Trattamento di fine rapporto (Tfr). Molti piani prevedono che il risparmiatore versi le rate senza alcun costo di entrata e di intermediazione per tutta la durata dell’adesione al fondo pensione. Inoltre, i premi versati possono essere dedotti dal reddito imponibile del sottoscrittore fino a 5.164,57 all’anno.

Polizza previdenziale, come funziona?

Si può sottoscrivere una polizza previdenziale tra varie tipologie di pensioni che servono a raccogliere le somme risparmiate dai sottoscrittori. In particolare, si può aderire a un fondo pensione negoziale, a un fondo pensione preesistente, a un fondo pensione aperto o a un piano individuale pensionistico. Ogni aderente a un fondo ottiene un conto individuale nel quale convergono i versamenti fatti periodicamente per l’adesione stessa. I versamenti vengono investiti nei mercati finanziari dagli operatori specializzati in modo da ottenere rendimenti che incrementino, nel tempo, quanto risparmiato sul conto individuale.

Da cosa dipende il trattamento futuro della polizza previdenziale?

Il trattamento futuro della polizza previdenziale dipende dalle somme che si sono versate periodicamente, dalla durata del periodo in cui si sono versati i contributi, dai costi sostenuti nel periodo in cui si è stati iscritti al fondo e, infine, dai rendimenti maturati investendo i risparmi nei mercati finanziari. Nel momento in cui maturi il diritto a ricevere il trattamento si può decidere se ottenere la rendita mediante una quota fissa mensile, oppure richiedere una parte del capitale maturato (ad esempio, al 50%) e lasciare la parte rimanente come rendita mensile.

Chi può aderire alla polizza previdenziale?

L’adesione alla polizza previdenziale è a vantaggio dei lavoratori. Non vi sono differenze tra lavoratori dipendenti, lavoratori autonomi e liberi professionisti. Ma può sottoscrivere una polizza previdenziale anche chi non esercita un’attività lavorativa, ovvero familiari e figli minori che siano fiscalmente a carico.

 

C. P.

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