I prestiti INPS sono finanziamenti erogati direttamente dall’INPS attraverso i Fondi dell’INPS, quindi in forma di prestiti diretti oppure attraverso convenzioni con istituti di credito. La caratteristica principale dei prestiti INPS è il loro tasso agevolato.
La prima cosa da sottolineare è che non tutti possono accedere ai prestiti INPS, questi infatti sono diretti solo ad alcune categorie di persone e in particolare i pensionati, i dipendenti del Gruppo Poste Italiane, gli insegnanti (piccolo prestito gestione assistenza magistrale) e i dipendenti pubblici iscritti alla Gestione Unitaria. Gli importi possono essere richiesti direttamente all’INPS che ogni anno destina una quota di fondi ai prestiti a dipendenti e pensionati. In caso di incapienza, cosa che succede frequentemente, sarà possibile rivolgersi a banche convenzionate con l’INPS, queste potranno erogare i prestiti alle stesse condizioni e con gli stessi requisiti dell’INPS. Naturalmente viste le convenzioni, anche le pratiche saranno più veloci.
Le forme dei prestiti erogati o convenzionati dall’INPS sono diverse e quindi si può accedere a piccoli prestiti, prestiti pluriennali, cessione del quinto. Per controllare tutti i prestiti erogati dall’INPS, in forma diretta o indiretta puoi controllare la pagina INPS, dove potrai avere accesso anche a simulazioni.
I piccoli prestiti prevedono la possibilità di ottenere somme di denaro da restituire nell’arco di 24 mesi. Ad esempio il prestito con gestione assistenza magistrale può essere richiesto per un importo massimo corrispondente in due mensilità in godimento al momento della richiesta.
Il prestito pluriennale diretto della Gestione Unitaria, invece è diretto esclusivamente a dipendenti pubblici iscritti al fondo da almeno 4 anni oppure pensionati ex dipendenti pubblici. Un’altra peculiarità di questo prestito è il fatto viene erogato solo a fronte di determinate esigenze familiari o personali, quindi è necessario indicare il motivo per il quale occorre utilizzare il denaro. Prevede la possibilità di ottenere importi anche di una certa entità, fino a 60.000 euro da restituire secondo un piano di rimborso che può avere una durata massima di 10 anni.
Tra i prestiti agevolati c’è la cessione del quinto dello stipendio INPS. Si tratta di un prestito particolarmente apprezzato in quanto se nell’arco del periodo di restituzione dovessero esservi dei problemi, ad esempio la perdita di lavoro, oppure in caso di morte, sarà la compagnia di assicurazione a dover rimborsare il prestito. Di conseguenza per poter ottenere le somme non è necessario che siano stipulate delle garanzie, ad esempio ipoteche su beni immobili, oppure la presenza di un garante. Un’altra caratteristica che rende questa formula molto apprezzata è il fatto che non è necessario indicare il motivo per il quale si ha bisogno di avere le somme richieste.
La cessione del quinto prevede che l’importo della rata sia detratto direttamente dallo stipendio o dalla pensione e che esso corrisponda a 1/5 dell’importo della pensione o dello stipendio. Può essere richiesta anche da pensionati che non siano ex dipendenti pubblici.
L’importo massimo erogabile dipende da diversi fattori, infatti la legge 184 del 1950 per la cessione del quinto prevede che il piano di ammortamento debba avere una durata massima di 10 anni, inoltre è previsto il limite di età di 87 anni e 11 mesi. Questo implica che cioè il piano di ammortamento dovrà comunque terminare entro il compimento di tale età. Di conseguenza un ottantenne non potrà chiedere un prestito con cessione del quinto per la durata di 10 anni.
Questa è la domanda che molti si pongono, cioè perché invece di rivolgersi a una banca oppure a una finanziaria per ottenere un prestito, una persona dovrebbe rivolgersi all’INPS o a un istituto di credito convenzionato? La risposta è molto semplice, infatti i tassi di interesse applicati sulle varie forme di prestito sono bassi rispetto ai tradizionali finanziamenti. Ad esempio la cessione del quinto, viste le sue peculiarità solitamente ha un costo non basso, infatti prevede che sia stipulata un’assicurazione a copertura del rischio di perdita di lavoro o perdita vita, ma nonostante questo con l’INPS diventa economicamente vantaggioso accedervi.
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