Busta paga tagliata da marzo: cosa succede?

Ci sono novità riguardo il cedolino della busta paga, a partire da marzo 2022, scopriamo in sostanza cosa accadrà e cosa sarà tagliato.

Busta paga, marzo 2022: cosa cambia

Ci sarà un effetto busta paga tagliata, a partire dal prossimo Marzo 2022, ma non sarà dovuto ad una decurtazione di stipendio attuato dal datore di lavoro, piuttosto avverrà un cambiamento dovuto all’assegno familiare.

Tutto ciò, dunque sarà l’effetto dell’entrata in vigore dell’assegno unico universale per i figli. In sostanza, il datore di lavoro non inserirà più nel cedolino la detrazione fiscale per i figli e l’attuale assegno familiare. Tutto ciò significa che il netto in busta paga sarà più basso del solito.

E cosa accadrà della parte mancante?

Parte tagliata in busta paga, come funziona

Dunque, per quanto riguarda l’importo che andrà a sparire dalla busta paga dovrà essere versato dall’Inps direttamente sul conto corrente a titolo, appunto, di assegno unico per i figli. All’inizio dovrebbe andare a compensare la parte che il datore di lavoro non riconoscerà più, ma non per tutti: infatti, solo chi ha un Isee fino a 25mila euro, si renderà conto che non gli è cambiato nulla, se non il fatto di ricevere la stessa somma da due soggetti diversi (azienda e Inps).

Cambia qualcosa, invece per chi ha una soglia economica superiore. Scopriamo il perché nei seguenti paragrafi.

L’ inserimento dell’assegno unico a partire da marzo 2022 va a comportare la cosiddetta «clausola di invarianza» che, in sostanza, garantisce al lavoratore di non rimetterci dei soldi rispetto a prima. Questa clausola, però, entra in gioco solo sui nuclei con Isee fino a 25mila euro e soltanto per il primo anno, ovvero fino a marzo 2023. Di fatto, nel 2023 sarà valida per 2/3 dell’anno, mentre nel 2024 per 1/3 dell’anno. Una volta che sarà trascorso tale periodo, con il contributo a regime nel 2025, per sapere se ci si guadagna, ci si perde o resta tutto uguale con l’assegno unico per i figli occorrerà fare riferimento ad un solo parametro: cioè l’Isee. Più sarà basso l’indicatore e più sarà alto l’assegno. E, di conseguenza, viceversa.

Cos’ altro c’è da sapere sulla busta paga tagliata da marzo 2022

In ultimo, ma non ultimo alla questione, va aggiunto che ad effetto della suddetta clausola di invarianza, dunque, chi possiede un Isee più alto di 25mila euro potrebbe già vedere qualche differenza (in maniera negativa) nella propria busta paga di marzo 2022.

Va ricordato, infatti, che l’assegno pieno sarà di 175 euro al mese, fino a 260 euro a partire dal terzo figlio e di altri 100 euro complessivi qualora i figli fossero quattro o più di quattro. Quando si parla di «assegno pieno» si intende quello destinato alle famiglie con un Isee fino a 15mila euro (ovvero circa la metà delle famiglie italiane): da tale soglia in poi, infatti, l’importo del contributo inizierà a scendere gradualmente fino ad arrivare alla soglia Isee di 40mila euro. A quel punto, chi ha un indicatore economico pari o superiore a quella cifra, andrà a ricevere un assegno di 50 euro al mese o di 65 dal terzo figlio in poi.

Dunque, questo è quanto vi fosse di più utile e necessario da sapere in merito alla questione legata alla busta paga, a partire dal prossimo marzo 2022 che subirà questo increscioso cambiamento che sarà risentito solo da alcune categorie, mentre per alcuni altri sarà un cambiamento indolore.

Davide Scorsese

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Davide Scorsese
Tags: busta paga

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