Cartelle esattoriali, 6 mesi per pagare: a fine 2021 scadono i benefici sulle dilazioni

cartelle esattoriali

Saranno concessi 180 giorni per pagare le cartelle esattoriali che sono arrivate ai contribuenti a partire dal 1° settembre 2021 o che arriveranno entro il 31 dicembre prossimo. Si tratta della principale novità della legge di conversione del decreto fisco lavoro (decreto legge numero 146 del 2021) che ha allungato di ulteriori 30 giorni i termini per il pagamento delle cartelle (da 150 a 180 giorni). Inoltre, dal giorno in cui è entrato in vigore il decreto, non sarà più possibile presentare ricorso contro gli estratti di ruolo.

Elevazione dei termini per pagare le cartelle esattoriali da 60 a 180 giorni

Durante il periodo concesso per il pagamento delle cartelle esattoriali (i 180 giorni dalla notifica della cartella stessa), non maturano gli interessi di mora. Non possono essere altresì portate avanti azioni cautelari o esecutive da parte dell’Agenzia delle entrate. Entro fine anno scade, invece, il beneficio che aumentava da cinque a dieci le rate non pagate per la decadenza del beneficio della rateazione.

Tornano a 5 le rate non pagate per la perdita del beneficio della rateazione

L’elevazione del numero delle rate da 5 a 10 era prevista dalle norme emergenziali per la Covid. Resta invariato, invece, il termine di 60 giorni per presentare ricorso contro le cartelle ricevute. Tale termine non è riferibile ai ricorsi contro i ruoli e le cartelle notificate attraverso il rilascio degli estratti di ruolo. Per queste ultime non sarà possibile presentare ricorso secondo quanto prevede la modifica dell’articolo 12 del decreto del Presidente della Repubblica numero 602 del 1973.

Quali ricorsi sono ammessi per le cartelle esattoriali?

Il ricorso contro le cartelle esattoriali, secondo la modifica dell’articolo 12, è possibile solo per le cartelle notificate erroneamente e nel momento in cui il contribuente possa dimostrare i pregiudizi disciplinati dalla legge. Ovvero, la partecipazione alle gare e la perdita dei benefici dalla Pubblica amministrazione. Restano tuttavia necessari ulteriori chiarimenti sulla norma per la tutela degli interessi dei contribuenti.