L’Agenzia delle Entrate sulle dichiarazioni dei redditi presentate dai contribuenti effettua sempre dei controlli. In particolare, questi controlli possono essere sia automatici, sia di natura formale. E spesso portano il Fisco ad avviare nei confronti dei contribuenti una contestazione che sfocia nell’invio della cosiddetta comunicazione di irregolarità. Vediamo allora, nello specifico, di cosa si tratta e cosa deve fare il contribuente se questo ritiene che con la comunicazione di irregolarità la pretesa tributaria da parte dell’Agenzia delle Entrate non sia fondata.
L’Agenzia delle Entrate invia ai contribuenti le comunicazioni di irregolarità sempre dopo aver effettuato delle attività di controllo sulle dichiarazioni fiscali. Il controllo, che può essere automatico oppure formale, come sopra accennato, risulta essere basato da un lato sui dati che sono stati dichiarati dal contribuente. E dall’altro sui dati che sono in possesso da parte dell’Agenzia delle Entrate.
Quando da parte del Fisco ad un contribuente arriva una comunicazione di irregolarità, le strade che si possono seguire sono due. Ovverosia, il contribuente riconosce la pretesa tributaria dell’Agenzia delle Entrate. Oppure, il contribuente ritiene la pretesa del Fisco non fondata.
Ed in tal caso il contribuente dovrà rivolgersi al Fisco, anche attraverso i canali telematici, per far valere le proprie ragioni pure attraverso dati ed invio di documentazione di cui l’Agenzia delle Entrate non è a conoscenza o in possesso.
Se il contribuente accetta la comunicazione di irregolarità, ovverosia se la pretesa del Fisco viene ritenuta legittima, il Fisco permette, entro 30 giorni dal ricevimento della comunicazione stessa, di sanare la posizione avvalendosi di agevolazioni.
Precisamente, il contribuente potrà pagare sia l’imposta oggetto della rettifica, sia i relativi interessi. Mentre le sanzioni saranno ridotte al 10% per le comunicazioni di irregolarità da controllo automatico, ed al 20% per le comunicazioni di irregolarità da controllo formale.
Se invece il contribuente ritiene non fondata la pretesa del Fisco, allora si può contestare la comunicazione di irregolarità rivolgendosi all’ufficio delle Entrate che ha emesso la comunicazione stessa. Quando si tratta però, nella fattispecie, di una comunicazione di irregolarità che deriva da un controllo formale. Oppure può avvalersi online, dal sito Internet delle Entrate, del servizio Civis.
In caso di contestazione per comunicazione di irregolarità da controllo automatico, il contribuente può allo stesso modo utilizzare il servizio telematico Civis. Ma può pure avvalersi del call center per assistenza telefonica. Oppure ancora può avvalersi della PEC o dell’assistenza di un funzionario recandosi in un qualsiasi ufficio dell’Agenzia delle Entrate.
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