Cos’è la fatturazione elettronica B2C
Si avvicina l’obbligo di utilizzare la fattura elettronica anche per le partite Iva forfettarie, dopo il via libera dell’8 dicembre da parte della Commissione europea. Si attendono adesso solo gli ultimi passaggi: il primo, l’approvazione del provvedimento in uno dei prossimi Consigli dell’Unione europea. Infine, la pubblicazione della Gazzetta Ufficiale della Comunità europea (Guce).
Con la pubblicazione del provvedimento comunitario nella Gazzetta Ufficiale, l’Italia dovrà recepire l’estensione anche alle partite Iva a regime forfettario dell’obbligo di fatturazione elettronica mediante un norma ad hoc. Il provvedimento potrebbe essere la delega fiscale. L’obbligo scatterebbe per circa un milione e mezzo di partite Iva che, nel 2022, potrebbero diventare di più per via dell’entrata in vigore dell’assegno unico.
L’obbligo della fattura elettronica per le partite Iva a regime forfettarie consentirebbe di arginare ulteriormente l’evasione fiscale. Peraltro, in ambito di progetti del Piano nazionale per la ripresa e la resilienza (Pnrr), l’Italia dovrà portare a termine entro il 2021 uno studio relativo alla mancata fatturazione da parte dei soggetti obbligati. Nello stesso studio dovranno essere illustrate le misure da introdurre per contrastare la mancata emissione della fattura elettronica dei soggetti obbligati.
Lo studio sulla fattura elettronica consentirà anche di porre l’attenzione sugli incentivi a favore dei consumatori finali in merito all’obbligo dei fornitori. Anche in questo caso, si tratterà di misure che il governo metterà in campo per fare in modo che il consumatore chieda l’emissione dello scontrino, della fattura o della ricevuta. L’allargamento dell’obbligo dell’emissione della fattura elettronica consentirebbe, peraltro, all’Agenzia delle entrate di avere dei dati completi e puntuali delle operazioni effettuate dalle partite Iva a regime forfettario.
In tal senso, l’obbligo di fattura elettronica consentirebbe al Fisco di controllare anche il rispetto dei parametri per poter rimanere nel regime forfettario. Respinta, infine, l’obiezione di un maggior costo per la gestione del regime forfettario, soprattutto per i soggetti più piccoli. Infatti, il Consiglio dell’Unione europea, nella decisione finale che prenderà, terrà conto degli strumenti gratuiti, dei software e dei programmi messi a disposizione delle partite Iva per la predisposizione, per l’invio e per la conservazione delle fatture elettroniche.
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