Proroga stato di emergenza, arriva l’allungamento fino al 31 marzo

La proroga stato di emergenza è già al vaglio del governo. L’ipotesi di allungamento fino al 31 marzo 2022 è ormai certa. Ma perché è così importante?

Proroga stato di emergenza, e siamo ormai a quasi 24 mesi

Lo stato di emergenza sarà prorogato fino al 31 marzo 2022. Il tutto è cominciato nel marzo 2020 con la disposizione del Lockdown su tutto il territorio nazionale, per contenere l’infezione da Covid 19. Contagi che sembrano essere ancora in aumento, con una curva che ha un andamento lineare rispetto a quello esponenziale dei giorni scorsi.

A regolare lo stato di emergenza, che viene deliberato dal Consiglio dei ministri su proposta del Presidente del Consiglio, è il comma 3 dell’articolo 24 del Codice di Protezione Civile nel quale si afferma che “la durata dello stato di emergenza di rilievo nazionale non può superare i 12 mesi, ed è prorogabile per non più di ulteriori 12 mesi“. Pertanto facendo bene i calcoli il prolungamento fino a marzo 2022 totalizzerà ben due anni, con le conseguenze relative.

Stato di emergenza, cosa si può e non fare

La proroga dello stato di emergenza ha delle ripercussioni sul nostro Paese. Infatti, sono snellite le procedure di approvazione di decreti e leggi che non seguono la normale procedura. Mentre in campo sanitario ritorna l’obbligo della mascherina anche all’aperto ed i distanziamento sociale che non si è mai perso di rispettare.

Inoltre il governo può ricorrere all’emanazione dei Dpcm, disposizioni che non passano attraverso l’approvazione del Governo, e sono subito attuativi. Non solo le aziende potranno anche permette ai loro dipendenti lo smart working, nei casi in cui è possibile. Anche se questa tipologia di lavoro sta prendendo sempre più piede trovando il consenso sia nel mondo delle aziende che dei lavoratori.

Infine la struttura commissariale che fa capo al Generale Figliuolo rimane ancora in piedi. Così come il Comitato tecnico scientifico ed il potere delle Regioni di emettere i propri provvedimenti per le eventuali e nuovi misure per contenere i contagi.

Le motivazioni che hanno spinto alla decisione del Premier

Il premier tira dritto, nonostante non ci sia il parere positivo di tutti. Il messaggio di Draghi è davvero molto chiaro e semplice. Inoltre da domani scatta anche l’obbligo del Certificato verde rafforzato per le forze dell’ordine, difesa, sicurezza, personale sanitario, servizi segreti e polizia penitenziaria.

Obbligo che si estende anche al personale scolastico. In merito a questo argomento il Presidente nazionale dei presidi, Giannelli, ha confermato che da domani sarà operativa una nuova app che permetterà di facilitare i controlli. Se i numeri non migliora, potranno passare in zona gialla anche altre regioni italiane. Attualmente sono gialle la Calabria, Bolzano e Friuli Venezia Giulia. Mentre rischiano Liguria, Veneto e provincia di Trento. Restiamo in attesa di conoscere se saranno disposte nuove restrizioni nei prossimi giorni.

Francesca Cavaleri

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