La Commissione Europea ha proposto la direttiva sulle performance energetiche degli edifici e sono in arrivo grosse novità nel settore, alcune andranno a incidere in modo sostanziale nella vita quotidiana di molti di noi.
L’attenzione per l’ambiente diventa sempre più alta e proprio per questo le varie istituzioni cercano di rispondere in modo adeguato. Un input importante lo offre anche l’Unione Europea che in questi giorni ha posto l’accento sulle emissioni inquinanti degli edifici privati e pubblici. La direttiva prevede l’obbligo entro il 2030 di costruire solo edifici a emissioni zero, per gli edifici destinati ad accogliere uffici pubblici l’obbligo parte dal 2027. La direttiva contiene anche la raccomandazione agli Stati Membri di realizzare un piano che consenta la graduale dismissione dei combustibili fossili nel riscaldamento e nel raffreddamento. La trasformazione deve avvenire al più tardi entro il 2040.
Sebbene il 2040 possa sembrare un orizzonte temporale lontano, è bene sottolineare che in realtà la direttiva prevede che già dal 2027 ci sia lo stop alla concessione di agevolazioni fiscali per l’installazione di caldaie a combustibili fossili come il gas e il metano. In poche parole gli incentivi attualmente disponibili in Italia per chi decide di cambiare la vecchia caldaia e installarne una a condensazione, presto potrebbero sparire, nonostante si tratti di un modello finora incentivato perché a basso impatto ambientale.
La commissaria europea all’Energia Kadri Simpson ha sottolineato che trattandosi solo di suggerimenti spetta alla buona volontà degli Stati Membri recepire la direttiva in modo ampio contribuendo così a ridurre le emissioni inquinanti.
Per raggiungere gli obiettivi prefissati con la direttiva per la riqualificazione degli edifici della Commissione Ue l’Unione Europea ha stanziato fondi per 150 miliardi di euro entro il 2030.
Il vicepresidente della commissione Ue Frans Timmermans ha sottolineato che in realtà la direttiva non prevede alcun divieto di vendita degli immobili con impatto energetico negativo, ma spetterà agli Stati Membri decidere come attuare la direttiva e raggiungere gli obiettivi prefissati.
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