Assegno unico ed estero, alcuni casi particolari da valutare

L’assegno unico ed estero prevede delle combinazioni e delle casistiche particolari che possono essere valutate per singolo caso.

Assegno unico ed estero, cosa fare in queste situazioni?

Cosa fare nei casi in cui una famiglia ha un figlio residente all’estero? La famiglia ha o meno diritto all’assegno unico? In merito a questo argomento non c’è una specifica univoca. Però i figli a carico, in base all’articolo1, comma 2, del Dlgs 230/2021, sono coloro che fanno parte del nucleo familiare indicato ai fini ISEE, in corso di validità.

Pertanto ciò che conta non è dove si trova il figlio, ma la sua posizione rispetto al nucleo familiare. Quindi alle dichiarazioni fatte ai fini dell’identificatore della situazione economica della famiglia. Quindi se il figlio è all’estero, ma fa parte del nucleo familiare, si ha diritto all’assegno unico, altrimenti no.

Assegno unico ed estero, altri casi di approfondimento

Per richiedere l’assegno unico occorre essere cittadini italiani o di uno stato membro dell’Unione europea,  suo familiare, titolare del diritto di soggiorno permanente, oppure cittadino di uno Stato non appartenente all’Unione europea in possesso di permesso di soggiorno UE per luoghi periodo di soggiorno. Ma si ha diritto anche qualora si sia titolare di permesso unico di lavoro autorizzato a svolgere un’attività lavorativa per un periodo superiore a sei mesi o sia titolare di un permesso di soggiorno per motivi di ricerca autorizzato a soggiornare in Italia.

Inoltre occorre pagare le imposte sul reddito in Italia, anche se si vive in diverso luogo, ma si è residenti in Italia. Infine si può richiedere anche se si sia o si sia stati residenti in Italia da almeno due anni, anche non continuativi, ovvero si sia titolare di un contratto a tempo indeterminato o a tempo determinato di durate almeno semestrale.

Regole che rimangono invariate

Dal mese di marzo 2022 in ogni caso non saranno più erogati gli assegni per il nucleo familiare e gli assegni familiari. Inoltre non saranno più riconosciute le detrazioni per figlio a carico sotto i 21 anni di età. Dunque l’assegno unico andrà a sostituire tutte le misure, ma occorre presentare la domanda anche di casi legati all’estero.

Sarà poi l’ente a verificare o meno la correttezza della domanda ricevuta. E se tutto andrà bene, già da marzo ci saranno gli accrediti sul conto corrente indicato nella stessa domanda.
Francesca Cavaleri

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