Il bonus di 480 euro spetta alle partita Iva per dotarsi di strumenti per il pagamento elettronico. Ecco a chi spetta e come farne richiesta.
Archiviato il Cashback che era stato un provvedimento che aveva incontrato il gusto degli italiani, arriva un nuovo bonus. Ma stavolta è dedicato alle partite Iva per dotarsi degli strumenti per il pagamento elettronico. In realtà il bonus, per un importo massimo di 480 euro, consiste in un credito d’imposta per l’acquisto, il noleggio e l’utilizzo di Pos collegati a registratori di cassa.
Si tratta di un altro provvedimento legato alle misure messe in atto dal Governo per limitare la circolazione del contante. All’interno di un’ottica più complessa legata alla lotta all’evasione fiscale. E favorire la tracciabilità di tutti i pagamenti e le transazioni commerciali che avvengono sul territorio italiano.
Fino al 30 giugno 2022 gli esercenti potranno usufruire di un credito d’imposta al 100% per le commissioni sostenute utilizzando i Pos. Tuttavia sono previsti, entro la stessa data, fino a 160 euro per l’acquisto, il noleggio, l’utilizzo di strumenti elettronici per il pagamento dei clienti.
In particolare secondo quando previsto dal decreto legge n. 99 del 30 giugno 2021, “gli esercenti attività di impresa, arte o professioni che effettuano cessioni di beni o prestazioni di servizio nei confronti di consumatori finali potranno usufruire di un beneficio parametrato al costo di acquisto, noleggio o utilizzo di pos e altri strumenti che consentono forme di pagamento digitale”. Inoltre si prevede il rimborso sulle commissioni per noleggio, uso oppure acquisto di mezzi elettronici nel periodo che va tra il 1° luglio 2021 e il 30 giugno 2022.
Oltre all’acquisto di questi strumenti di pagamento elettronico, c’è anche un rimborso parziale con importo massimo fino a 160 euro. Il valore è collegato al valore dell’ultimo fatturato dichiarato dal lavoratore autonomo munito di partiva Iva. I rapporti sono i seguenti:
Inoltre è previsto un altro credito fino a 320 euro per i “pos smart” definiti dalla legge come “strumenti evoluti di pagamento elettronico che consentono anche la memorizzazione e la trasmissione telematica” dei dati. Il massimo importo assegnabile è sempre erogati in base ad una percentuale stabilità tenendo in considerazione il fatturato dichiarato:
Come abbiamo detto si tratta di un credito d’imposta e non di soldi che vengono versati a fondo perduto nei confronti del lavoratore autonomo. Pertanto per sfruttare il contributo occorre utilizzare il modello F24 dell’agenzia delle entrate. Tuttavia c’è tempo fino al 30 giugno 2022 per poterlo richiedere. Si ricorda di conservare gli scontrini, le fatture e le ricevute comprovanti l’acquisto, o il noleggio di questi strumenti elettronici.
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