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IVIE: la tassa che si paga sugli immobili all’estero

In questa rapida guida andremo a fronteggiare e approfondire l’argomento IVIE, ovvero quella tassa che si paga sugli immobili all’estero. Cosa è nello specifico, come si calcola e quando si paga, questo ed altro scopriremo nei prossimi paragrafi.

IVIE: che cos’è e come funziona

Innanzitutto, partiamo con il definire cosa è l’IVIE.

L’IVIE non è altro che l’imposta di tipo patrimoniale sul valore degli immobili situati all’estero, ed è stata introdotta in Italia dal 2012. Trattasi di un’imposizione periodica e costante, stabilita in percentuale in base al valore dell’immobile, la quale dovrà essere pagata ogni anno da tutti i proprietari residenti in Italia di immobili situati al di fuori del territorio nazionale, anche i titolari di altri diritti reali.

Andiamo a vedere di seguito, cos’altro c’è da sapere su questa tassazione.

IVIE, a chi tocca versarla

Chi sono, dunque i soggetti che devono versare questa tassazione sugli immobili all’estero?

L’IVIE è dovuta dalle seguenti categorie:

  • proprietari di fabbricati, aree fabbricabili e terreni a qualsiasi uso destinati, ivi compresi quelli strumentali per natura o quelli destinati ad attività d’impresa o di lavoro autonomo;
  • titolari dei diritti reali di usufrutto, uso o abitazione, enfiteusi e superficie sugli stessi;
  • concessionari, nei casi di concessione di aree demaniali;
  • locatari, per gli immobili, anche da costruire o in costruzione, concessi in locazione finanziaria.

Chi sono invece quegli immobili esenti dalla tassazione IVIE?

Dal lontano, ma non troppo lontano, 1 gennaio 2016 l’imposta dell’ IVIE non si applica al possesso degli immobili adibiti a:

  • abitazione principale (e per le relative pertinenze);
  • casa coniugale assegnata al coniuge, a seguito di provvedimento di separazione legale, annullamento, scioglimento o cessazione degli effetti civili del matrimonio, purché in Italia non risultino classificate nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9.

Come calcolare l’IVIE

Ma come si calcola, dunque, il pagamento di questa imposta?

La base imponibile che si utilizza per il calcolo dell’imposta viene rappresentata dal valore del bene, il quale muta a seconda dello Stato in cui è situato l’immobile:

  • nel caso dei Paesi appartenenti alla Unione europea o dei Paesi aderenti allo Spazio economico europeo (quali Norvegia e Islanda) che garantiscono un adeguato scambio di informazioni, il valore da utilizzare è prioritariamente quello catastale, così come è determinato e rivalutato nel Paese in cui l’immobile è situato, per l’assolvimento di imposte di natura reddituale o patrimoniale, oppure di altre imposte determinate sulla base del valore degli immobili, anche se gli immobili sono pervenuti per successione o donazione. Qualora mancasse il valore catastale, si fa riferimento al costo che risulta dall’atto di acquisto e, in assenza, al valore di mercato rilevabile nel luogo in cui è situato l’immobile;
  • per gli altri Stati, il valore dell’immobile è costituito dal costo risultante dall’atto di acquisto o dai contratti e, in mancanza, dal valore di mercato rilevabile nel luogo in cui è situato l’immobile.

Inoltre, c’è da calcolare l’aliquota IVIE.

In tal senso, l’ aliquota è da moltiplicare per la base imponibile, per ottenere l’importo da versare, ed è pari allo 0,76% del valore degli immobili. Essa viene calcolata in proporzione alla quota di possesso e ai mesi dell’anno nei quali è avvenuto il possesso.

IVIE non dovuta e agevolazioni

Andiamo, in ultimo ma non ultimo a vedere in quali casi ci possono essere agevolazioni sull’imposta o quali sono i casi in cui IVIE non è dovuta.

Possiamo, rapidamente, asserire che Il versamento non è dovuto qualora l’importo complessivo, calcolato a prescindere da quote e periodo di possesso e senza tenere conto delle detrazioni previste per lo scomputo dei crediti di imposta non superasse i 200 euro.

Nel caso di agevolazioni, invece va detto, che è possibile dedurre dall’ IVIE l’eventuale imposta patrimoniale che è stata versata nello Stato in cui è situato l’immobile od anche, per gli immobili situati in Paesi appartenenti alla UE o aderenti allo Spazio economico europeo che garantiscono un adeguato scambio di informazioni.

Inoltre, è possibile sottrarre anche l’eventuale eccedenza di imposta reddituale estera sugli immobili in questione, quando non utilizzata come credito IRPEF.

Per concludere il nostro viaggio, vediamo come avviene il versamento IVIE.

Versamento IVIE, come avviene

Dunque, in conclusione della nostra guida, va detto che l’ IVIE va versata seguendo le stesse regole IRPEF, attenendosi alle medesime scadenze sia per l’acconto che per il saldo. Il valore degli immobili situati all’estero deve essere indicato nella dichiarazione dei redditi andando a compilare l’apposito quadro RW.

Questo è, dunque, quanto vi fosse di più utile e necessario da sapere in merito all’IVIE, la tassa che si paga sugli immobili all’estero.

Davide Scorsese

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Davide Scorsese
Tags: ivie

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