Aumenti luce, gas e grano stanno raggiungendo prezzi al di fuori delle peggiori previsioni. Per molte materie deriva dalle tensioni in Ucraina.
Aumenti luce, arrivano le bollette con cifre esorbitanti e molte imprese si stanno trovando in difficoltà nel portare avanti alcune linee produttive. Anche il prezzo del gas è raddoppiato. Infatti secondo il l’Autorità per l’energia, il prezzo del gas sul mercato tutelato è passato da 28 centesimi al metro cubo a 58 centesimi a fine anno. La bolletta potrebbe arrivare la quota stellare di 37 miliardi, che sono cifre davvero mai viste in precedenza.
Le aziende si trovano già in difficoltà per far fronte alla situazione. Si sta passando da un fine pandemia, con le relative conseguenze, ad un’emergenza del costo delle materie come gas, luce e anche delle materie prime. A livello globale la crisi dei microchip sta contribuendo pesantemente sull’andamento di molte aziende italiane e non.
In questo scenario le famiglie si trovano a fare i conti con i rincari. Gli stipendi sono gli stessi, ma le fatture di gas e luce continuano a lievitare. Come se non bastasse sale anche il costo della benzina. Infatti la benzina in autostrada è arrivata a quasi due euro a litro.
Crescono anche i prezzi dei prodotti alimentari, frutta e verdure continuano la loro crescita, circa il 13%. E che dire dell’olio di semi con punte del 20% di aumento. Ed ancora zucchero, uova, farina, caffè e caro-colazione più del 10% rispetto ad un anno fa. E molte famiglie cominciano a riprogrammare la propria vita in funzione dell’apertura di mercati e hard discount nella speranza di risparmiare qualcosa.
A soffiare sulla brace ci sono le tensioni in Ucraina di questi giorni. Si rammenta che l’Ucraina e Russia sono rispettivamente terzo e primo produttore di grano e cereali a livello mondiale. Gi Stati Uniti e la Russia si preparano alla guerra, anche se non mancano i tentativi diplomatici. L’Ucraina sembra avere il sostegno internazionale, anche se la situazione sembra tesa.
Lo scenario possibile è che la Russia chiuda i rubinetti di gas per tutta l’Europa o con prezzi che comporterebbero nuovi scostamenti o accantonamenti del nostro Paese. Il Vecchio Continente dipende infatti dal gas russo per il 40% dei suoi consumi mentre un altro 30% arriva dalla Norvegia e un 30% da Libia e Algeria. E con costi elevati, molti impianti potrebbero fermarsi.
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