Dal 2023 scatta la rivalutazione delle pensioni sui dati ISTAT aggiornati
L’INPS comunica l’aggiornamento dell’inflazione dell’ISTAT. L’aumento pensioni ci sarà solo dal 1° gennaio 2023 con la rivalutazione retroattiva che consentirà di avere un buon conguaglio.
Annualmente l’importo della pensione ha un adeguamento in base all’inflazione. La rivalutazione viene fatta in base ai dati ISTAT che rileva l’aumento dei prezzi e determina quindi l’aumento del costo della vita e l’inflazione. L’adeguamento dell’INPS avviene in due fasi. La prima determina un adeguamento provvisorio, basato sulle stime dell’ISTAT provvisorie e applicato dal primo gennaio dell’anno successivo rispetto a quello in cui è stata valutata l’inflazione. Il secondo è definitivo, basato sui dati definitivi e applicato però dopo due anni rispetto a quello a cui l’inflazione si riferisce.
Il meccanismo di rivalutazione delle pensioni può effettivamente sembrare macchinoso, in realtà è più semplice di ciò che potrebbe sembrare. Andando nel concreto, nel mese di novembre 2021 l’Istat ha determinato l’inflazione dell’anno 2021 basandosi però sui dati a quel momento disponibili, cioè i primi 9 mesi dell’anno.
L’inflazione in quel momento registrata era all’1,7%, ma l’INPS nell’adeguare gli importi delle pensioni da erogare al primo gennaio 2022 ha applicato l’1,6%.
L’ISTAT ha poi rilevato che in realtà negli ultimi tre mesi del 2021 l’inflazione ha continuato la sua corsa, raggiungendo l’1,9%. L’INPS a questo punto attraverso la Circolare 15/22 ha reso noto che dal primo gennaio 2023 adeguerà gli importi alla reale inflazione del 2021 e di conseguenza verserà ai pensionati i conguagli.
Nel frattempo ha reso noto che invece nei prossimi mesi adeguerà gli importi versati ai pensionati all’iniziale stima dell’ISTAT permettendo così ai pensionati di recuperare lo 0,1%, si tratta di un piccolissimo ritocco.
In base a quanto comunicato dall’INPS, dal 1° gennaio 2023 sarà applicato un nuovo aumento. In pratica per un assegno di 1.000 euro l’aumento sarà di circa 2 euro. A questo deve essere aggiunto il conguaglio per i 12 mesi precedenti, questo dovrebbe essere di 2 euro, sempre per una pensione di 1.000 euro ma calcolato su 13 mensilità.
Chi ora percepisce 1.000 euro, riceverà dal mese di gennaio 2023 1.002 euro a cui si aggiungono ulteriori 26 euro di conguaglio per l’adeguamento all’inflazione definitiva calcolata dall’ISTAT. Nel mese di febbraio 2023 riceverà nuovamente 1.002 euro. Occorre però sottolineare che nel caso in cui i prezzi dovessero continuare a salire, l’importo percepito a gennaio 2023 vedrà anche l’aumento determinato dal tasso di inflazione provvisorio determinato dall’ISTAT sulle stime del 2022.
Naturalmente i calcoli devono essere fatti sul proprio assegno di pensione, ad esempio per chi percepiva 2.000 euro nel 2021, l’aumento ulteriore sarà di 4 euro mensili e il conguaglio sarà di 4 euro per 13 mensilità, cioè 52 euro.
Occorre però sottolineare che l’aggiornamento dell’ISTAT all’1,9% si applica invece fin da subito ai datori di lavoro che vedranno aumentare la spesa contributiva, il minimale giornaliero e le varie tariffe corrisposte ai lavoratori.
Per i pensionati ci sono però ulteriori buone notizie in particolare per coloro che ricevono importi alti, per informazioni c’è l’articolo: Contributo di solidarietà sulle pensioni d’oro: addio dal 2022
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