C’era la speranza che alla fine per la grave emergenza Covid e per la crisi che si è abbattuta sulle attività produttive, uscissero, se non esenzioni, quanto meno riduzioni sul canone Rai speciale a cui sono assoggettate.
Una spesa ingente quella che le Partite IVA devono sostenere per il canone di abbonamento speciale alla televisione. Ed è una spesa che resterà tale, identica come sempre. Una tassa che non subisce variazioni se non per una proroga al pagamento che slitta di 60 giorni.
Nessuna variazione di importo per il canone speciale 2022 per le attività con Partita IVA. Questo ciò che esce fuori dal nuovo decreto del Ministero dello Sviluppo Economico che ieri ha fatto capolino sulla Gazzetta Ufficiale. Gli interessati dovranno pagare quindi, le stesse cifre degli ultimi anni, senza sconti o riduzioni dettate per esempio, dalla grave crisi economica scatenatasi per la pandemia.
L’unica novità, a vantaggio dei diretti interessati è lo slittamento della scadenza del pagamento che dal 31 gennaio classico, passa al 31 marzo prossimo, senza multe, sanzioni o interessi.
Va ricordato che il canone Rai per uso abitativo, le famiglie lo pagano su un unico televisore e a rate nelle bollette energetiche. Per le Partite Iva, il canone Rai speciale va pagato alla vecchia maniera. Infatti il versamento va fatto in soluzione unica, semestralmente o trimestralmente. E utilizzando il suo specifico bollettino. Detenere un apparecchio, che sia il televisore o anche semplicemente una radio, al di fuori dell’ambito familiare continua a costare parecchio.
Niente di nuovo sugli importi del canone Rai speciale nel decreto del MISE emanato lo scorso 27 dicembre 2021 e pubblicato in Gazzetta Ufficiale ieri 23 febbraio 2022. Per l’emergenza sanitaria dunque, nonostante la grave crisi che ha colpito molte delle attività dove comunemente sono collocati gli apparecchi (ristoranti, bar, pub, alberghi e simili), niente di nuovo. Il Consiglio di Amministrazione Rai ha deciso di concedere solo lo slittamento delle scadenze per 2 mesi. Niente esenzione e nemmeno una riduzione. La tassa si deve pagare.
Il canone Rai speciale è nettamente più caro rispetto a quello casalingo, perché si sottintende l’utilizzo di tali apparecchiature per uno scopo di lucro. L’importo per il 2022 è lo stesso del 2021 e varia da un minimo di 203,70 euro ad un massimo di 6.789,40 euro. Varia quindi in base alla tipologia di attività ed al numero di apparecchi. Per la semplice radio invece l’importo è sempre lo stesso, fissato a 29,94 euro all’anno.
Dal punto di vista degli importi pertanto, le tabelle sono le stesse dello scorso anno. Nello specifico,sempre con le opportune distinzioni in base al numero di camere per gli alberghi e per le attività ricettive, o al numero dei televisori, lo schema è il seguente:
Il canone Rai speciale per le attività è un obbligo. E come tale deve essere versato ogni qual volta nei locali sede dell’attività siano presenti TV o apparecchi idonei a ricevere le trasmissioni televisive. E per ogni locale sede dell’attività è dovuto un canone (per le attività multi sede).
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