Partita Iva e mutuo due parole, ma tante le difficoltà che si incontrano se si vuole comprare casa e si è possessori di una partita Iva.
Molti professionisti hanno sempre avuto difficoltà ad accedere al mutuo per l’acquisto della propria casa. Se dal punto di vista mutuo agevolato per le imprese, il Governo si sta muovendo, dall’altro si muovono i primi passi. Ma a dire il vero a cambiare è tutto il mercato del lavoro a livello mondiale.
Prima della pandemia da Covid-19 lo smart working o lavoro agile interessava davvero molte poche persone. Ma in questi due anni il sistema lavoro, nel suo complesso, è notevolmente cambiato. Ma non solo per questo aspetto. Perché il così detto “posto fisso” comincia a non avere la stessa importanza del passato. Sono molti gli italiani che lasciano il proprio lavoro per aprirsi la propria attività e partita Iva, e anche il mercato finanziario deve stare al passo con i tempi.
La buona notizia è che sembra che le banche vogliano adeguarsi a questa nuova situazione, cominciando a concedere mutui per l’acquisto della casa, anche ai possessori di partita IVA. Certo, non illudiamoci che oggi si apre bottega e domani si compra casa, ma del resto questo non è valido neanche per un dipendente neo assunto.
Infatti il lavoratore autonomo dovrà dimostrare, oltre al fatturato, anche le ultime due dichiarazioni dei redditi attraverso il modello unico e gli estratti conti. Ma ci sono degli istituti che possono intervenire con una garanzia aggiuntiva che ammonta al 50% del’importo del finanziamento concesso. Basta fare una rapida ricerca online e vedere le offerte sul mercato.
La banca controlla con molta attenzione la storicità di un’attività. Quando si è liberi professionisti, l’attività è l’anima del professionista. Pertanto le due entità si fondo in una sola e l’una incide inevitabilmente sull’altra. Per questo motivi le banche si focalizzano:
Altro modo che facilita l’accesso al credito ad una partita Iva è l’utilizzo di un garante. Cioè una terza persona che può soddisfare la banca, con il proprio reddito, qualora non potesse il professionista richiedente. Ma ci sono anche altre soluzioni. Ad esempio la stipula di una polizza a protezione del credito. Questa garantisce la banca il rientro del prestito anche nel caso in cui non si riesce a pagare il debito. Non è obbligatoria, ma aiuta molto in sede di richiesta del mutuo.
Infine è bene fare attenzione al loan to value proposto dalla banca in sede di preventivo o simulazione. Mentre per i lavoratori dipendenti è possibile finanziare almeno 80% del valore dell’immobile, il titolare di partita IVA magari non avrà questo limite massimo, ma può accedere con un loan to value più basso.
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