Cos’è il pignoramento immobiliare, quando si verifica e quanto può durare? Oggi, con questa rapida ed esaustiva guida, andremo a scandagliare i rischi del pignoramento della casa, in particolare a scoprire quanto dura il pignoramento di una casa?
Il pignoramento immobiliare è salito recentemente alla ribalta perché il decreto Milleproroghe ne ha disposto lo stop fino al 30 giugno 2021. La crisi conseguente alla pandemia, del resto, avrà tra i possibili effetti quello di far aumentare le esecuzioni forzate, ma proprio in ragione delle oggettive difficoltà economiche, almeno per il momento, non saranno eseguibili.
Ma cosa si intende per pignoramento immobiliare? Stando al codice di procedura civile disciplinato dall’articolo 555 all’articolo 598, pur non riscontrando una definizione esatta, si può senza dubbio affermare che rientra tra le forme generiche di esecuzione forzata, cioè quelle che consentono al creditore di recuperare il credito contro la volontà del debitore.
Trattasi, specificatamente, di un atto di esecuzione forzata col quale si sottraggono i beni immobili. In maniera tale da trasformare quel bene immobile in denaro da inviare al creditore e sanare così il debito contratto.
Il pignoramento immobiliare va a comprendere tutti quei beni immobili indicati dall’articolo 812 del codice civile, quindi non soltanto edifici o altre costruzioni, ma pure terreni (oltre che sorgenti, corsi d’acqua, alberi, mulini, e quanto altro). Il pignoramento può avvenire solo in presenza di un titolo esecutivo che vada ad attestare l’esistenza di un diritto del creditore certo, liquido ed esigibile ovvero:
Veniamo, dunque al nocciolo della questione, ovvero la durata del pignoramento di una casa.
Partiamo col dire che il pignoramento di una casa ha una procedura lunghissima e costosa, al punto che in molti casi è espressamente consigliato di evitarla, soprattutto quando entrambe le parti sono persone fisiche (cittadini) e non giuridiche (come banche, aziende, ad esempio).
L’avvio di questa procedura è dato dall’atto di pignoramento che va consegnato direttamente al debitore o, unitamente alla copia uso trascrizione, all’ufficiale giudiziario che va a provvedere successivamente a notificarlo al debitore
L’atto di pignoramento dovrà contenere la precisa indicazione dei beni e dei diritti immobiliari, compresi gli estremi catastali. Di seguito alla trascrizione dell’atto andrà depositata presso la Conservatoria dei Registri Immobiliari e, trascorsi quindici giorni dalla notifica dell’atto di pignoramento, il creditore potrà, dunque, procedere con il deposito della nota di iscrizione a ruolo presso la cancelleria del tribunale competente.
Bisogna, inoltre rispettare l’avviso ai creditori iscritti, l’istanza di vendita del bene pignorato e il deposito della documentazione ipocatastale, esclusivamente dopo l’udienza di comparizione, senza eventuale opposizione, il giudice potrà fissare la vendita dell’immobile (con o senza incanto) o andare a delegare la stessa ad un professionista, con il successivo ordine di liberazione dell’immobile.
Tale procedura può avere tempi dilatati tra i sette e gli otto mesi di durata, dal periodo dell’atto fino al pignoramento. Tuttavia, fino sono casi che si prolungano per diversi anni.
Come attuare quindi un intervento di pignoramento casa, da parte del creditore?
Sostanzialmente ed a livello tecnico, quel che può fare il creditore è depositare un ricorso presso la cancelleria del giudice competente andando ad indicare l’importo del credito dovuto, possibilmente entro il tempo della prima udienza con la quale è disposta la vendita o l’assegnazione dell’immobile specifico, in modo così che l’intervento sia considerato “tempestivo” ed il creditore possa partecipare al ricavato della vendita stessa in proporzione all’ammontare del credito.
Questo, dunque, è quanto di più utile e necessario vi fosse da sapere in merito alle tempistiche e alcune modalità del pignoramento casa.
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