Rating di legalità: a cosa serve, quali imprese possono richiederlo, requisiti

rating di legalità
Perché è importante il rating di legalità per le imprese?

Per l’accesso a numerosi bandi, tra cui quelli che mettono a disposizione i fondi del PNRR, è necessario possedere il rating di legalità. Di cosa si tratta e come si può ottenere?

Cos’è il rating di legalità?

Il rating di legalità viene rilasciato, su richiesta, dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM), questa agisce in accordo con i Ministeri degli Interni e della Giustizia. Possono richiederlo le aziende che abbiano un fatturato superiore a due milioni di euro (maturato nell’anno precedente rispetto a quello della richiesta) e che siano iscritte da almeno due anni alla Camera di Commercio. Naturalmente per poterlo ottenere devono avere almeno una sede in Italia.

Il rilascio del rating di legalità è gratuito. In seguito alla richiesta c’è una sorta di “indagine” volta a valutare se sono rispettati i requisiti per poter ottenere il rating di legalità. Il riconoscimento prevede diversi livelli. Il livello base è costituito da una stelletta, questa indica che l’azienda rispetta i limiti legali previsti per ottenere il rating di legalità. Vi sono poi gli ulteriori livelli contraddistinti da due o tre stellette e che indicano che l’azienda rispetta ulteriori requisiti oltre gli obblighi di legge.

Il rating di legalità come influenza la partecipazione a bandi?

La normativa prevede che le pubbliche amministrazioni nei bandi per l’ottenimento di benefici, concessioni, agevolazioni possono valutare il rating in diversi modi, nel bando naturalmente deve essere precisato in che modo viene valutato il rating di legalità. Tre sono le possibilità:

  1. viene attribuito un maggior punteggio;
  2. viene concessa una preferenza in graduatoria (ad esempio se due imprese hanno lo stesso punteggio, viene preferita quella con rating di legalità);
  3. possono essere riservate quote di fondi esclusivamente alle aziende che hanno il rating di legalità.

Tali criteri sono indicati nell’articolo 3 del decreto interministeriale MEF-MISE 57 del 2014.

Ad esempio per il bando Cultura Crea è previsto per gli enti del Terzo Settore un maggiore importo per coloro che hanno il rating di legalità.

Il sistema di premialità viene scelto in base alla tipologia e all’oggetto del bando, all’entità e alla finalità del finanziamento e altre caratteristiche che possono far ritenere un sistema maggiormente adatto rispetto a un altro.

Il rating di legalità oltre a poter essere usato da pubbliche amministrazioni, può essere usato anche dai soggetti privati. Ad esempio dalle banche che possono inserire questa valutazione tra i parametri da utilizzare per la concessione di prestiti e finanziamenti alle imprese. Inoltre possono tenere in considerazione il rating per definire in modo più veloce le pratiche (articolo 4 decreto 57).

Le banche nel caso in cui utilizzino tale parametro per la concessione di crediti e per velocizzare le pratiche, devono comunque verificare e monitorare che persistano le condizioni per tale rating.

Quali sono i requisiti per ottenere il rating di legalità?

I requisiti per ottenere il rating di legalità di base sono contenuti nell’articolo 2 della delibera n. 28361 del 28 luglio 2020 anche conosciuta semplicemente come “Regolamento”. Al fine di ottenere il rating di legalità l’impresa deve dichiarare:

  • non ci sono a carico dei “rappresentanti dell’azienda” condanne, misure di prevenzione, misure cautelari (personali e patrimoniali) per reati in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, reati tributari, traffico di influenze illecite, turbativa d’asta, mancato adempimento di obblighi contrattuali, frode nei contratti di fornitura, trasferimento fraudolento di favori, estorsione 346-bis, 353, 353-bis, 354, 355, 356, 512-bis, 629 e 644 del codice penale).Tale misure sono da considerare in base alle varie figure apicali che sono all’interno dell’impresa, dal titolare, ai soci, amministratori…
  • Non essere destinataria di provvedimenti di condanna dell’Autorità e della Commissione Europea per illeciti antitrust gravi, pratiche commerciali scorrette divenuti inoppugnabili o confermati.
  • Di non essere destinatari di provvedimenti per mancato pagamento di contributi previdenziali, assistenziali, tasse e contributi .
  • di rispettare la disciplina sull’uso del contante;
  • nessuna revoca di finanziamenti pubblici
  • di non essere destinatari di provvedimenti dell’ANAC in materia di prevenzione della corruzione e trasparenza;
  • l’impresa deve inoltre dichiarare di non essere controllata di diritto o di fatto da società o enti esteri dei quali non è possibile l’identificazione dei soggetti che detengono quote societarie o comunque hanno il controllo dell’impresa stessa.

L’articolo 2 del Regolamento precisa che il rating di legalità non si rilascia a imprese destinatarie di comunicazioni o informazioni antimafia interdittive, salvo che ne sia sospesa la relativa efficacia. Vi sono impedimenti anche per le imprese commissariate.

Requisiti per implementare il rating di base

Con il rispetto dei requisiti previsti dall’articolo 2 del Regolamento (sinteticamente indicati) è possibile ottenere una stellina, cioè il rating di legalità di base, lo stesso può però essere incrementato fino a raggiungere 2 o 3 stelline . I requisiti da tenere in considerazione per implementare il punteggio base sono indicati nell’articolo 3 del regolamento.

  • adesione ai protocolli o alle intese di legalità finalizzati a prevenire e contrastare le infiltrazioni della criminalità organizzata nell’economia legale, sottoscritti dal Ministero dell’Interno o dalle Prefetture-UTG con associazioni imprenditoriali e di categoria;
  • adesione a sistemi di tracciamento dei pagamenti anche ulteriori rispetto ai minimi previsti da legge (scegliere pagamenti tracciabili anche sotto la soglia);
  • esecuzione di controlli di conformità delle attività aziendali;
  • adozione di protocolli volti a una maggiore sostenibilità dell’attività aziendale (risparmio energetico, tutela ambientale, energia green);
  • di essere iscritta in uno degli elenchi di fornitori, prestatori di servizi ed esecutori di lavori non soggetti a tentativi di infiltrazione mafiosa istituiti ai sensi delle vigenti disposizioni di legge (white list)
  • aver aderito a codici etici di autoregolazione;
  • aver adottato modelli organizzativi di prevenzione della corruzione.

Ultime informazioni

L’impresa inoltre potrà ottenere un segno “+” nel caso in cui denunci tentativi di infiltrazioni o comunque di induzione alla commissione dei reati visti. Se invece nel Casellario Informatico delle imprese risultino delle segnalazioni a carico dell’impresa si perderà un segno +. Naturalmente tali segnalazioni devono arrivare da atti non oppugnabili (sentenza passata in giudicato).

Si è visto all’articolo 2 che i requisiti sono autocertificati dall’impresa, naturalmente sono possibili dei controlli con tutte le conseguenze del caso se le stesse dovessero risultare mendaci ( articolo 4 regolamento).

La procedura per l’attribuzione del rating di legalità ha una durata non superiore a 60 giorni dalla richiesta. Il rating di legalità ha una durata di 2 anni e si rinnova su richiesta. Naturalmente le variazioni devono essere comunicate dall’impresa nel più breve tempo possibile.