Ristori fermo pesca: si può presentare la domanda

In arrivo 19 miliardi per i ristori fermo pesca obbligatorio e non obbligatorio. Le domande possono essere presentate fino al 15 marzo 2022.

Cos’è il fermo pesca e perché viene attuato

Il fermo pesca è un provvedimento governativo volto a tutelare le specie ittiche e la biodiversità che possono essere messe a repentaglio dall’attività di pesca. Viene solitamente istituito durante il periodo riproduttivo, ovviamente il fermo pesca porta ai pescherecci delle perdite economiche e le stesse devono essere “risarcite”. Il Ministero per le politiche agricole, alimentari e forestali (MIPAAF) ogni anno rende noto il periodo nel quale i pescherecci devono astenersi dalle attività di pesca reti a strascico, reti a divergenti e reti volanti.

Solitamente questo periodo coincide con i mesi estivi e a volte si prolunga fino ai mesi autunnali. Può comunque capitare che i periodi di fermo pesca non si sovrappongano tra i vari mari del Mediterraneo, questo consente di avere un minimo di pescato fresco nelle pescherie e nei ristoranti. Questi naturalmente si approvvigionano anche dall’estero, mentre alcuni pescherecci non invasivi possono continuare l’attività, infine c’è il pesce da allevamento.

Ritornando all’argomento principale, scopriamo come presentare la domanda per poter accedere ai ristori fermo pesca.

Come presentare la domanda per i ristori fermo pesca?

Gli aventi diritto possono inoltrare le domande dalle ore 8:00 del 25 gennaio fino al 15 marzo 2022. I fondi si dividono in due parti: 12 miliardi per il fermo pesca obbligatorio e 7 miliardi per il fermo pesca non obbligatorio, questo ottiene il ristoro per un massimo di 40 giorni. Si può presentare una singola istanza per ogni unità di pesca presente in azienda. Le domande dovranno essere presentate collegandosi alla pagina https://www.lavoro.gov.it/temi-e-priorita/ammortizzatori-sociali/focus-on/CIGS/Pagine/Fermo-pesca.aspx e andando alla voce CIGSonline, disponibile a destra dello schermo. La domanda deve essere compilata per ogni imbarcato e deve essere indicato il codice IBAN per l’accredito delle somme.

Come versare l’imposta di bollo

Per poter inoltrare la domanda è necessario versare l’imposta di bollo attraverso lo sportello telematico PagoPA, attivabile   direttamente all’interno della pagina CIGSonline da cui si compila la domanda. Non si può assolvere il pagamento con il titolo cartaceo. Solo dopo aver assolto l’obbligo di pagamento dell’imposta di bollo sarà possibile terminare l’inoltro della domanda. Proprio per questo nella nota del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali i soggetti interessati sono invitati a non procedere nell’imminenza della scadenza dei termini per evitare invii in ritardo. Facciamo notare anche che nella nota è chiaramente indicata l’ora da cui è possibile procedere all’inoltro, mentre per la scadenza c’è solo la data, quindi invitiamo a non attendere l’ultimo giorno.

A chi spetta il ristoro fermo pesca?

L’indennità per il fermo pesca spetta ai dipendenti delle imprese del settore pesca marittima, inoltre spetta ai soci delle cooperative della piccola pesca. Si riconosce sia nel caso di fermo obbligatorio, cioè deciso dalle autorità, sia per il fermo non obbligatorio, in questo caso per un periodo massimo di 40 giorni. Non è di spettanza  degli armatori. Il pagamento previsto è di 30 euro al giorno.

Istruttoria delle istanze per ristori fermo pesca

L’istruttoria è curata dalla Direzione Generale degli ammortizzatori sociali del Ministero del lavoro. Essa dovrà quantificare gli importi erogati a ciascun richiedente che in seguito alla istruttoria risulti beneficiario del ristoro per il fermo pesca. Nel caso in cui le domande presentate e accolte in quanto presenti tutti i requisiti, siano in numero maggiore rispetto alla capienza del fondo, gli importi vengono proporzionalmente ridotti per ogni singolo lavoratore. L’istruttoria sarà conclusa entro il 20 giugno 2022. Si invitano coloro che hanno presentato istanza nei termini a monitorare attraverso CIGSonline lo stato della propria domanda, infatti eventuali comunicazioni saranno fatte attraverso questa piattaforma.

Il decreto interministeriale 1 del 13 gennaio 2022 inoltre sottolinea all’articolo 4 comma 6 che sono improcedibili le istanze che non abbiano ottenuto il preventivo visto dell’Autorità Marittima.

Ricordiamo che l’Unione Europea ha previsto aiuti per il settore della pesca che più di altri ha subito gli effetti dell’emergenza epidemiologica. Per conoscere gli aiuti, leggi l’articolo: Agricoltura e pesca: Unione Europea estende gli aiuti fino al 30 giugno 2022

Nadia Pascale

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