Il Superbonus da oggi perde un’opzione molto cara, quella della cessione del credito nei confronti delle imprese, ecco come cambia.
Da oggi entra ufficialmente in vigore la stretta sulle cessioni dei crediti dei bonus edilizi. Ta questi c’è il superbonus 110% e il bonus facciate introdotte dal Decreto sostengi-ter. Con esattezza termina anche il periodo di transizione, per comunicare all’Agenzia delle entrate la cessione multipla del credito. Termine che aveva una prima scadenza al 7 febbraio, con proroga al 17 febbraio, proprio ieri.
Da oggi è aria nuova per il superbonus, una misura voluta anche delle forze politiche per cercare di riequilibrare e mettere un freno ai così detti “furbetti” del contributo. Ma l’imposizione del blocco delle cessioni, ha già prodotto un malcontento generale. Tuttavia alcune correzioni devono ancora essere fatte, ma intanto le cessioni avranno un limite massimo di 3.
Il ministro dello sviluppo Giancarlo Giorgetti spiega i motivi che hanno spinto il Governo ad intervenire sul blocco delle cessioni del credito. E lo ha fatto attraverso queste parole: “”Sul superbonus il governo è intervenuto, diciamo così in modo rozzo con il blocco delle cessioni. Credo che a questo problema che ha creato oggettivamente una situazione di blocco e grave tensione nel settore si rimedierà a brevissimo con un provvedimento di urgenza, che contemplerà però anche altre misure credo per formalizzare l’attività economica legata all’edilizia e al superbonus, comprese – credo di poter anticipare – anche nuovi strumenti sanzionatori per reprimere ed evitare che succeda ancora“.
Parola che non lasciano alcun dubbio sulla volontà di mantenere il super bonus 100% ancora attivo, anche perché smuove tutto l’indotto edile. Ma che comunque ha bisogno di una regolamentazione diversa per evitare blocchi sia sull’erogazione che sulle cessioni.
Tutto è nato a causa dei comportamenti fraudolenti di alcuni “furbetti del superbonus“. Cessioni pagate per operazioni inesistenti ai danni dello Stato. Sembra ce si parla di circa 4 miliardi denunciati dal governo a inizio anno. Illeciti che corrono lungo tutto lo stivale, da Sud a Nord senza alcuna differenza. Il Governo è subito corso ai ricavi bloccando le cessione del credito ad una sola volta. Il rimedio è stato peggiore del danno, perché si è creato un blocco del settore edile. Da oggi si può cedere ma con un limite di 3 volte.
E’ chiaro che serve una regolamentazione più precisa ed attenta, da mettere a punto nel breve tempo. Magari qualche novità potrebbe arrivare dal Decreto Mille proroghe. Mentre è stato prorogato al 7 aprile 2022 la scadenza per comunicare all’Enea la cessione del credito d’imposta o lo sconto in fattura per le spese sostenute nel 2021.
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