trascinamento giornate in scadenza al 25 febbraio 2022. Poche ore per inoltrare le domande
Di calamità naturali l’agricoltura ne è piena nella sua storia. Grandini, alluvioni, gelate. Il clima incide come nessun’altra cosa nel mondo dell’agricoltura.
Ma anche senza per forza di cose arrivare a parlare di eventi calamitosi come quelli prima citati, il clima può fare la fortuna di una campagna agricola, così come segnarne il fallimento.
E ciò che in questi mesi sta accadendo, non sarà una calamità naturali, ma ci va molto vicino. Freddo inaspettato adesso, con neve a bassa quota anche al Sud. Ma pochi giorni fa, caldo primaverile ovunque ed alberi in fiore. Sbalzi climatici di 20 gradi che non sono certo la miglior cosa per l’agricoltura e le colture.
Da Confagricoltura ecco l’allarme per i frutteti in Emilia Romagna per esempio. Ma anche la richiesta di una soluzione che produca la protezione dal rischio climatico.
Perché di questo si tratta, di rischio per l’agricoltura per via del clima. La precoce primavera che ha portato i fiori di diversi alberi da frutto a schiudersi quasi, non è una notizia positiva. Il brusco calo di temperatura di notte, vista l’anomala temperatura diurna può essere dannoso per le colture.
Figuriamoci questa coda di inverno nel Centro Sud Italia.
Sull’Ansa si riportano le dichiarazioni di Marcello Bonvicini, presidente di Confagricoltura Emilia-Romagna.
“Sollecitiamo l’attuazione di un modello efficace di protezione dal rischio climatico, con nuovi strumenti assicurativi, polizze meno costose, che diano garanzie e certezze alle aziende nel momento in cui ripartono a pieno ritmo tutte le attività agricole”.
La ripresa vegetativa tipica della primavera quest’anno (ma è un trend che ormai si ripete da diverso tempo), è scattata in anticipo.
Sempre il presidente di Confagricoltura sottolinea che solo l’anno 2019 è stato risparmiato da quello che resta un grave problema per l’agricoltura.
Alberi da frutto penalizzati pesantemente da questo clima “impazzito”, e nonostante negli ultimi anni non è la prima volta che si verificano queste situazioni, non sono poche le aziende che non sono riuscite ad assicurarsi in tempo. Senza considerare anche gli indennizzi sulle calamità naturali sono sempre scarni.
Per questo le associazioni di categoria chiedono a gran voce la modifica del Fondo di solidarietà nazionale e della legge 102 del 2004.
Argomento particolare quello delle calamità naturali, soprattutto se slegate da eventi eccezionali e collegate solo al clima, come dicevamo, “impazzito”. A fine dicembre fu trovata una intesa con la Conferenza Stato-Regioni per ripartire in tutte le Regioni la parte spettante dei 70 milioni di euro in aiuto alle imprese agricole colpite anche dalle gelate tardive della primavera 2021.
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