Pace fiscale in arrivo sulle cartelle esattoriali? Probabilmente questo ciò che molti contribuenti sperano accada visto che ormai i precedenti provvedimenti di sanatoria sono terminati da tempo e soprattutto perché erano provvedimenti che non coprivano tutti i debiti a carico di molti contribuenti.
Una speranza che potrebbe diventare realtà immediatamente, perché c’è chi spinge su un nuovo provvedimento.
Alla data del 28 febbraio scorso è terminata l’esperienza dei contribuenti italiani con rottamazione ter. Scaduta quindi la sanatoria a cui moltissimi contribuenti hanno aderito. Al momento le Istituzioni lavorano solo sull’estendere la possibilità di rientrare nei benefici per i soggetti decaduti. Infatti nel decreto Sostegni alcuni emendamenti hanno proprio come obbiettivo la riapertura dei benefici per i decaduti.
Il decreto Sostegni ter, è arrivato alla fase di conversione in Legge, e sembra che alcuni hanno proposto alcune soluzioni alle problematiche delle cartelle esattoriali. Una di queste è una specie di nuova Pace Fiscale.
Ricapitolando, il 28 febbraio è scaduto il termine per la prima rata della definizione agevolata delle cartelle, ma con i 5 giorni di tolleranza saranno ritenuti validi i versamenti effettuati entro il 7 marzo 2022 (il 5 marzo è sabato).
Come la stessa Agenzia delle Entrate sottolinea, il mancato pagamento entro il 7 marzo comporta la decadenza dei benefici della definizione agevolata. Tutte le eventuali rate precedentemente pagate, diventeranno acconti sulle somme dovute senza considerare il beneficio della rottamazione.
Rate più lunghe e nuova Pace Fiscale, questa la proposta che ha alcune possibilità di essere approvata visto che ha già ricevuto l’ok della Camera un ordine del giorno di Fratelli d’Italia. Un ODG che impegna l’esecutivo Draghi a trovare nuove soluzioni per i contribuenti che hanno debiti fiscali e contributivi. Si punta per esempio, a concedere una specie di salvaguardia per i contribuenti decaduti, ma estendendo le rate che devono essere almeno 72.
Molto dipende dalla grave crisi economica di oggi e dalle inevitabili conseguenze per le famiglie dei rincari di luce acqua e gas.
Quasi mezzo milione di contribuenti sono quelli decaduti dalla definizione agevolata. Ma non è solo la perdita delle agevolazioni della definizione agevolata a dare preoccupazione. Infatti questi contribuenti finiranno nel mirino del Fisco davvero assai facilmente.
I contribuenti interessati dalla decadenza dei contributi adesso dovranno pagare in unica soluzione il loro debito fiscale. E sarà l’Agenzia delle Entrate Riscossione a mandare gli avvisi, ovvero a ripartire con le operazioni di riscossione. Saranno riscossioni fast dal momento che al contribuente verrà intimato di pagare in soli 5 giorni dal ricevimento della lettera.
E senza pagamento via alle azioni successive, dal pignoramento ai fermi, dalle confische a tutto quello che il Fisco può adottare.
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