Il Decreto taglia prezzi arriverà domani sul tavolo dei Governo e prevede tanti buoni propositi, tutto ciò che c’è da sapere.
Il nodo su energia e costo fuori misura del carburante è uno dei tanti temi che sarà affrontato da quello che è stato ribattezzato il Decreto taglia prezzi. La discesa del prezzo del petrolio sotto 100 euro a barile, per ora non ha portato grandi effetti sul livello dei prezzi della benzina. E così ancora il pieno è un vero salasso, con quota maggiore a due euro a litro sia per benzina che per gasolio.
Tuttavia sia per la benzina che per il diesel è in studio la possibilità di applicare una riduzione temporanea dell’IVA. Una scelta fatta già anche da altre nazioni, come la Polonia, che ha ridotto l’imposta sul valore aggiunto dal 22 all’8%. Facendo due brevi calcoli questo potrebbe portare alla riduzione del prezzo al distributore di circa 10-15 centesimi a litro. Mentre la strada più probabile sembra quella di ridurre le accise, che potrebbe abbassare il prezzo di circa 20 centesimi a litro, con un beneficio maggiore per tutti.
Altro problema che domani si troveranno a discutere i nostri rappresentanti è relativo a dove recuperare le risorse per affrontare queste scelte. Qualche partito propone uno scostamento di bilancio, ma non credo che trovi il consenso dell’esecutivo. Ebbene, sembra che le risorse ci siano e che potrebbero arrivare dal congelamento di fondi ministeriali. Non solo, a questi potrebbero aggiungersi le risorse accumulate dall’aumentato gettito sui carburanti.
Qualcuno paventa la possibilità di aumentare la tassazione sugli extra profitti delle imprese elettriche. Imprese che in questi ultimi mesi hanno visto aumentare le loro entrate. A discapito delle famiglie che invece si sono viste arrivare delle bollette con maggiorazioni di almeno 20-30 euro ciascuna. Tuttavia la maggiore tassazione sugli extra profitti di queste aziende sembra essere la decisione meno applicabile.
Domani saranno in scena anche i nuovi contributi, per famiglie ed imprese, con possibilità di contributi a fondi perduto. Tali temi però saranno rinviati a dopo il Consiglio Europeo previsto per fine mese. Anche perché in quell’occasione si dovranno discutere i temi legati agli effetti della Guerra in Ucraina.
Mentre per il gas, il Governo pensa di introdurre un tetto europeo per i prezzi delle importazioni. Dunque la proposta italiana dovrà essere condivisa anche dagli altri leader delle nazioni dell’Unione Europea. In Italia si pensa anche di comprare il gas da altri partner commerciali o di riattivare dei siti in disuso da molto tempo. Ma qualsiasi cosa si pensi è meglio che si faccia al più presto, perché è arrivato il momento di agire e di uscire da questa dipendenza economica da materie prime che sta andando a finanziare una guerra ingiusta.
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