Incentivi per le nuove imprese, 150 milioni per donne e giovani

Incentivi per le nuove imprese riaperto lo sportello per la richiesta di incentivi per donne e giovani che vogliono aprire una nuova attività.

Incentivi per le nuove imprese, a chi è rivolto

Da ieri 24 marzo è possibile presentare la propria domanda per accedere a contributi a fondo perduto o a tasso agevolato per l’apertura di nuove attività. In linea con quando disposto dal decreto n. 26 del 1° febbraio 2022, il decreto interministeriale 24 novembre 2021 che disciplina le disposizioni per il sostegno finanziario a valere sulle risorse del PNRR degli interventi previsti dall’investimento 1.2 “Creazione di imprese femminili”.

Tuttavia potranno presentare domande le micro e piccole imprese costituite da non più di 5 anni alla data di presentazione della domanda di agevolazione. La compagine societaria deve essere composta per oltre la metà numerica di socie che abbiano un’età compresa tra i 18 e i 35 anni. Ma possono godere del beneficio anche le nuove imprese, purché però facciano arrivare, al momento della presentazione della domanda, tutta la documentazione relativa alla comprovata costituzione della società.

In cosa consistono gli incentivi per le nuove imprese?

La risorsa finanziaria a disposizione è pari a 150 milioni. Ma l’agevolazione consiste in una forma di finanziamento agevolato a tasso zero. La durata del finanziamento è di dieci anni. Tuttavia è presente anche una parte di contributo a fondo perduto per un importo non superiore al 90% delle spese ammissibili. A questo proposito è giusto dire quali sono le iniziative per cui è possibile richiedere il contributo. Ebbene le nuove attività devono poter operare nel territorio nazionale e nei seguenti settori:

  • commercio di beni e servizi;
  • produzione di beni nei settori industria, artigianato e trasformazione dei prodotti agricoli;
  • turismo;
  • attività turistico – culturali finalizzate alla valorizzazione e alla fruizione del patrimonio ambientale, culturale e paesaggistico;
  • miglioramento dei servizi per la ricettività e l’accoglienza;
  • fornitura di servizi alle imprese e alle persone ivi compresi quelli afferenti all’innovazione sociale.

Inoltre le spese ammissibili non devono essere superiori a 1.500.000, nel limite del 20% delle spese di investimento, per le coperture del capitale circolante.

Modalità di erogazione degli incentivi

Le agevolazioni sono erogate per stati avanzamento lavori (SAL) in non più di 5 quote. Sono comprensive dell’ultima a saldo. Al fine di favorire maggiormente la sostenibilità finanziaria dei programmi di investimento, l’erogazione delle singole quote può avvenire a fronte della presentazione di titoli di spesa anche non quietanzati, purché nei limiti del 20% per cento delle agevolazioni concesse nel caso del I SAL e del 30% per cento per i SAL successivi al primo. Resta fermo che per ogni quota diversa dalla prima l’impresa è tenuta alla dimostrazione dell’effettivo pagamento, mediante esibizione delle relative quietanze, dei titoli di spesa presentati ai fini dell’erogazione precedente.

Come presentare la domanda per l’incentivo

La presentazione della domanda deve avvenire solo attraverso la piattaforma Invitalia. Dunque essere in possesso di una identità digitale per accedere all’area riservata per compilare la domanda online. Inoltre è obbligatorio inserire il business plan della nuova attività e tutti gli allegati richiesti in fase di compilazione. Inoltre è necessario disporre di una firma digitale e di un indirizzo di posta elettronica certificata.

Dopo la presentazione della domanda, verrà assegnato un protocollo elettronico. Le domande verranno analizzata in base all’arrivo. La modulistica completa e gli allegati da compilare si trovano appunto sul sito di Invitalia. Inoltre, lo sportello resterà aperto fino ad esaurimento delle risorse. Per ulteriori informazioni è sempre possibile telefonare al numero 848.886.886 dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 18. Infine si tratta di incenviti alle imprese molto importanti, perché l’economia del nostro paese deve rinascere. Ma deve farlo in fretta perché c’è voglia di uscire da questo lungo periodo di crisi in molti settori economici.

 

 

 

Francesca Cavaleri

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