Quali possibilità vi sono per andare in pensione con quota 102 nel 2022? Fino alla fine di quest’anno si potrà andare in pensione anticipata con requisiti meno gravosi rispetto alla pensione di vecchiaia purché si maturino i 64 anni di età unitamente ad almeno 38 anni di contributi. Sulle chance di uscita con quota 102 l’Inps, lo scorso 8 marzo, è intervenuta con la circolare numero 38 per segnalare i passaggi utili per arrivare alla maturazione della quota 102.
Rispetto alla quota 100, in vigore fino al 31 dicembre 2021, con la quota 102 vi sono due novità. La prima è l’elevazione dell’età minima richiesta da 62 a 64 anni di età. La seconda novità riguarda la durata della sperimentazione. A differenza di quota 100, la quota 102 durerà solo per un anno. Tuttavia, ad oggi non si può essere certi che il governo consenta l’estensione anche al 2023 della quota 102. Molto dipenderà da come andrà il processo di riforma delle pensioni nel corso dell’anno.
Con la circolare, inoltre, l’Inps ha già fissato le decorrenze del trattamento di pensione con quota 102 per l’anno 2022 in base alle differenti categorie lavorative. I prima a poter andare in pensione con quota 102 a decorrere dal 2 aprile 2022 saranno i lavoratori il cui trattamento previdenziale sia liquidato dalla gestione esclusiva dell’Assicurazione generale obbligatoria (Ago). Rientrano in questa categoria i lavoratori del Fondo Quiescenza delle Poste, ad esempio, o i lavoratori iscritti al Fondo Speciale delle Ferrovie dello Stato.
A seguire, i lavoratori prossimi all’uscita per la pensione con quota 102 saranno quelli appartenenti al settore privato e gli autonomi. La decorrenza della pensione è prevista a partire dal 1° maggio 2022. A tale data corrisponde la regola del primo giorno del mese susseguente allo scadere dei tra mesi susseguenti alla maturazione dei requisiti. Infine, per i lavoratori del pubblico impiego, la prima data utile è quella del 2 luglio 2022.
Come specifica l’Inps nella circolare, inoltre, i requisiti utili per la maturazione della quota 102 devono essere raggiunti nell’anno 2022. Al raggiungimento dei requisiti, il lavoratore può decidere di andare in pensione anche nei prossimi anni con la misura in vigore nel 2022. Come per la quota 100, dunque, il diritto alla pensione con quota 102 si cristallizza e si può decidere di differire ai prossimi anni l’uscita da lavoro. Risulta decisivo, pertanto, raggiungere l’età di 64 anni e 38 anni di contributi nel corso dell’anno.
I 38 anni di contributi necessari per maturare la quota 102 sono pari a 1976 settimane di lavoro. I contributi necessari possono ottenersi anche sommando i contributi non coincidenti accreditati nelle gestioni pensionistiche obbligatorie differenti, a eccezione che si tratti di contributi versati alle Casse previdenziali professionali.
Inoltre, il pensionamento con quota 102 è calcolato normalmente con il sistema pensionistico misto. Ovvero, una quota parte della pensione è calcolata con il metodo retributivo (normalmente fino a tutto il 1995); la restante quota con il sistema previdenziale contributivo, per i versamenti effettuati dal 1° gennaio 1996. Tuttavia, la quota 102 si può esercitare anche dopo aver esercitato l’opzione per il sistema contributivo. Si possono riscattare anche periodi antecedenti l’anno 1996 con il sistema agevolato, proprio per maturare i 38 anni di contributi richiesti.
Per arrivare ai 38 anni di contributi necessari per le pensioni a quota 102 si può procedere con il riscatto di periodi di studio. Ad esempio, se un lavoratore nel 2022 compie 64 anni ed ha 36 anni di contributi, può procedere con il riscatto di due anni del corso di laurea per perfezionare il requisiti contributivo. Dovrà procedere con il versamento di tutto l’onere e inoltrare la domanda della quota 102. Tale operazione può essere fatta anche successivamente al 2022.
Come per la quota 100, anche per la pensione a quota 102 non si può procedere con il cumulo dei redditi da lavoro con quelli da pensione. La data di decorrenza del divieto di cumulo è quella coincidente con il primo giorno di decorrenza della pensione stessa. Il cumulo persiste fino alla maturazione dei requisiti per l’accesso alla pensione di vecchiaia. Attualmente, e probabilmente fino a tutto il 2026, l’età fissata per la pensione di vecchiaia è pari a 67 anni, unitamente a 20 anni di contributi. Come per la quota 100 si può procedere a un’attività lavorativa purché:
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