La Rottamazione Ter e il Saldo e Stralcio sono provvedimenti che hanno aiutato coloro che avevano delle pendenze fiscali a porre rimedio alle stesse attraverso una uscita agevolata da tale insolvenza. Molti però hanno avuto difficoltà ad affrontare il piano dei pagamenti, anche a causa della pandemia che ha ridotto notevolmente le entrate delle imprese che in molti casi erano in difficoltà anche prima dell’arrivo della pandemia. Per loro il decreto Sostegni Ter offre una nuova opportunità per non perdere i benefici ottenuti.
Il decreto Sostegni Ter (decreto legge 4/2022) è in fase di conversione in legge e ha già ottenuto l’approvazione in Commissione Bilancio al Senato. Proprio in questa sede è stato proposto un emendamento che offre l’opportunità agli oltre 500.000 contribuenti che non sono riusciti a versare la rata del 14 dicembre di rimettersi in pari attraverso una nuova proroga. L’emendamento in oggetto è stato approvato nella notte del 14 marzo 2022, questo vuol dire che ormai i giochi potrebbero essere già conclusi, anche perché lo stesso in questo momento di difficoltà consentirebbe allo Stato di rimpinguare in breve tempo le casse.
Le rate che possono essere recuperate con la proroga della Rottamazione Ter e del Saldo e Stralcio sono quelle del 2020 e del 2021. Le prime dovranno essere pagate entro il 30 aprile 2022. Per le rate invece scadute nel 2021 il termine per mettersi in pari sarà quello del 31 luglio 2022.
La nuova dilazione di pagamento messa a disposizione fa slittare anche i pagamenti dovuti nel 2022. In particolare le rate in scadenza durante il 2022 potranno essere versate in un’unica soluzione entro il 30 novembre 2022. Questa proroga riguarda quindi anche coloro che avevano la scadenza al 28 febbraio 2022 e non sono riusciti a pagare, costoro, infatti potranno pagare senza perdere i benefici della pace fiscale entro il 30 novembre 2022.
Il decreto Sostegni Ter dopo aver superato il vaglio della Commissione, è ora in Aula, sarà approvato prima al Senato e poi alla Camera. L’iter dovrà concludersi entro il 28 marzo. Difficilmente i testi approvati in Commissione sono poi nuovamente rimessi in discussione in Aula e molto probabilmente il testo sarà blindato dalla Fiducia. Ecco perché le nuove scadenze previste dall’emendamento già approvato saranno con molta probabilità confermate in sede di conversione.
Ricordiamo le nuove date:
Naturalmente viste le difficoltà e la carenza di liquidità dovuta anche ai maggiori costi di carburanti ed energia, le imprese potrebbero trovarsi comunque in difficoltà, ma appare abbastanza improbabile al termine di questa nuova rateizzazione che siano applicate nuovamente proroghe.
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