Si può aprire una partita Iva quando si ha già un lavoro alle dipendenze? E quali contributi si pagano? La risposta alla prima domanda è affermativa. Per la seconda occorre verificare lo sconto sui contributi previdenziali. Si può aprire una partita Iva per svolgere una seconda attività cercando di incrementare i guadagni rispetto al lavoro che si ha alle dipendenze. E lo si può fare anche alle condizioni fiscali più vantaggiose del regime forfettario. Molto spesso è richiesto che il lavoro da autonomo non sia in concorrenza con quello svolto in azienda.
A queste condizioni, si può aprire una partita Iva sfruttando eventualmente anche i vantaggi fiscali del regime forfettario. Rispetto al lavoro alle dipendenze, con contribuzione previdenziale obbligatoria Inps, il lavoro autonomo è regolato dall’iscrizione alla Gestione separata Inps. Ed è a questa gestione che dovranno essere versati, pertanto, i contributi. Non sono previste delle esenzioni dei versamenti previdenziali. Tuttavia la percentuale dei versamenti contributivi è più bassa rispetto al caso in cui non si abbia un lavoro alle dipendenze, ma solo uno autonomo.
Il caso dell’apertura di una partita Iva per svolgere un’attività autonoma è regolato dalla legge numero 335 del 1995. Al comma 26 dell’articolo 2 e successive modifiche, viene riportata la situazione nella quale ci si iscriva alla Gestione separata Inps da liberi professionisti, senza avere tuttavia una cassa previdenziale di appartenenza. In tal caso, l’aliquota contributiva della Gestione separata Inps è pari al 24 per cento, più bassa rispetto al caso in cui non si ha un lavoro alle dipendenze. Vi è, pertanto, un sconto sull’aliquota dei contributi, ma non vi è alcuna esenzione contributiva.
Il versamento dei contributi delle partite Iva (anche a regime forfettario) che abbiano parallelamente un lavoro alle dipendenze deve effettuato mediante due acconti. Sia il primo acconto che il secondo hanno misura pari al 40% e devono essere effettuati entro le medesime scadenze riguardanti la dichiarazione dei redditi. È previsto un saldo che deve essere versato alla stessa scadenza del versamento del primo acconto.
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