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Email false dall’Agenzia delle Entrate: cosa fare?

Può accadere che si verifichino dei tentativi di phishing anche a nome dell’Agenzia delle Entrate. Si tratta di veri e propri tentativi di truffa, ma come riconoscerli e cosa fare in tal caso? Scopriamolo nella nostra rapida guida.

Phishing, di cosa si tratta

Andiamo a vedere, innanzitutto, di cosa si tratta quando si parla di phishing, un termine sempre più frequente nel mondo moderno.

Sostanzialmente, il phishing è in quadrato come un crimine volto ad ingannare le vittime, inducendole a condividere informazioni sensibili quali password e numeri di carte di credito.
In pratica, un vero e proprio tentativo di truffa del web.
Possiamo, in buona sostanza, definire il phishing come una forma di adescamento: il cyber-malintenzionato inganna psicologicamente l’utente, sfruttando dubbi e paure, sottraendo informazioni preziose, come ad esempio le credenziali bancarie o i documenti d’identità che poi possono essere utilizzati per compiere una serie di azioni illegali, ovviamente lasciando poi ignaro il truffato.
Ad esempio, il truffatore può avere l’opportunità di usare il vostro nome e cognome per vendere online della merce inesistente: farsi pagare e poi scomparire, lasciando che siano a nostro carico sia le denunce che il processo per truffa.

Email false e tentativi di truffa dall’Agenzia delle Entrate

Molto spesso capita di ricevere mail sospette di diversa natura, con pubblicità ingannevoli che invitano a lasciare il click su link appositi o più spesso con il nome o il marchio di banche, aziende, imprese con qualche storpiatura nel nome – o nella grammatica del messaggio – che sarebbero già il primo campanello di allarme.

Per quanto riguarda il tipo di email che arriva dall’Agenzia delle entrate riporta il logo dell’Amministrazione finanziaria, come oggetto delle incongruenze nelle liquidazioni e possiede un allegato che, se aperto, cliccandoci, diffonde virus dannosi per il pc.

Attualmente si sta diffondendo in rete una mail truffa a nome dell’Agenzia delle Entrate Riscossione.

L’email truffa della Riscossione

Della falsificazione della mail della Agenzia delle Entrate, vi è anche la variante con la dicitura riscossione, in quel caso dalla (finta) Agenzia delle entrate Riscossione, arriva una comunicazione con oggetto il mancato versamento dell’imposta di bollo sulle fatture elettroniche emesse nel 4° trimestre 2021. In entrambi i casi la raccomandazione è quella di non aprire gli allegati e cestinare le email.

Nello specifico, stando alle rivelazioni della stessa Agenzia delle Entrate, vi sono tre messaggi specifici che arrivano via mail e che vi si sconsiglia di aprire:

  • Mail generiche su problemi di comunicazione con malware allegato – I messaggi, come detto sopra spesso hanno errori ortografici e parole in altre lingue, segnalano generici problemi di comunicazione e indicano la password per aprire un archivio zip allegato o un file Excel .xlsm contenente un software malevolo.
  • False comunicazioni dell’Agenzia su incongruenze nelle “liquidazioni periodiche Iva” – Le mail hanno mittente “Direzione <ufficioriscossioni[at]agenziaentrate.it>” e come oggetto “ordine di custodia sul registro tributario”.
    Al loro interno si parla di spiegazioni disponibili nel cassetto fiscale od anche nell’archivio allegato alla e-mail, all’ interno della quale vi si trova il malware.
  • Messaggio su “Commissione parlamentare di osservanza sul registro tributario” – Il mittente è “Ufficio accertamenti <segreteria[at]ufficioagenzia.com>” e l’oggetto “Commissione parlamentare di osservanza sul registro tributario”. Anche in questo caso il messaggio ha un allegato con contenuto malevolo.

Questo, dunque è quanto di più utile e necessario ci sia da sapere in merito ai rischi di false email dalla Agenzia delle Entrate che potrebbero nascondere pericolosi virus e tentativi di truffa. Da oggi in poi, tenete gli occhi ben aperti sulle email, soprattutto quelle che arrivano nella casella di Spam, ma non solo.

 

Davide Scorsese

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Davide Scorsese

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