Hai mai sentito parlare dei workers buyout? Scopriamo insieme chi sono

workers buyout

I workers buyout sono una figura sempre più spesso incontrata anche se non ancora sufficientemente conosciuta nel panorama economico italiano. Si tratta di lavoratori acquirenti che decidono di investire nell’azienda in cui lavorano al fine di mantenere il posto di lavoro.

Azienda in crisi? I Workers Buyout possono essere la soluzione

Negli ultimi anni i tavoli di crisi aziendale sono stati davvero numerosi. Perdere un’impresa per l’Italia vuol dire perdere posti di lavoro, con tutto ciò che ne consegue in termini di PIL, occupazione, sussidi  e tutto ciò che ruota intorno al welfare. Proprio per questo si tende a favorire soluzioni alternative rispetto alla chiusura. Tra le soluzioni possibili vi è l’investimento effettuato dagli stessi lavoratori che si trasformano in questo modo in proprietari. Nella maggior parte dei casi le aziende che nascono dagli investimenti effettuati dai lavoratori si trasformano in cooperative di lavoro che offrono lavoro prevalentemente agli stessi soci lavoratori.

La disciplina degli aiuti alle cooperative Workers Buyout

Questa tipologia di intervento è resa possibile dalla Legge Marcora, cioè la legge 49 del 1985. La normativa ora citata si inserisce nell’ambito delle politiche attive per il lavoro. Nasce con l’obiettivo di rigenerare un’impresa in crisi economica, ma non solo. Le misure previste dalla stessa consentono l’accesso agli aiuti anche ai lavoratori che intendano dare continuità ad un’azienda che deve affrontare il passaggio generazionale, ciò nel caso in cui pur essendo un’azienda solida non c’è interesse da parte degli eredi alla continuità aziendale, oppure non vi sono eredi.

I lavoratori possono accedere ai fondi previsti e alle agevolazioni investendo la NASPI maturata e trasferendo nella nuova società/azienda il TFR.

La Legge Marcora ha istituito il CFI Cooperazione Finanza Impresa che a sua volta gestisce il Fondo destinato alla salvaguardia dell’occupazione. In questo fondo confluiscono le risorse rese disponibili dal Ministero dello Sviluppo Economico, inoltre dal 2019, in seguito alla firma di un accordo con il FEI (il Fondo Europeo degli Investimenti), nel fondo del CFI confluiscono anche le risorse Fondo EaSI, il Programma dell’Unione Europea per l’Occupazione e l’Innovazione Sociale. L’obiettivo di questi fondi è aiutare i Workers Buyout a rendere possibile il salvataggio delle imprese attraverso l’acquisizione della stessa azienda e quindi divenendone proprietari.

La legge Marcora dal 2014, con il Decreto Ministeriale n°4, è stata affiancata dalla C.D. Nuova Marcora. Infine, con decreto del Ministero dello Sviluppo Economico del 4 gennaio 2021 fanno il loro ingresso nuove agevolazioni che si applicano alle società cooperative di produzione e lavoro e cooperative sociali che già beneficiano della legge Marcora.

I risultati delle operazioni di salvataggio di CFI

Per poter accedere è necessario proporre domanda al CFI che valuterà istanza e progetto e deciderà se intervenire sottoscrivendo una quota di partecipazione di minoranza. La durata massima dell’intervento in partecipazione è di 10 anni. Il CFI, all’interno dell’azienda salvata dai workers buyout, ha una partecipazione di minoranza e mette a disposizione diversi strumenti, come finanziamenti a tasso zero, finanziamenti a tasso agevolato, investimenti e una vera e propria azione di sostegno che ha l’obiettivo anche di aiutare i lavoratori a compiere la loro missione con l’assistenza burocratica e professionale di esperti del settore.

Deve essere sottolineato che, sebbene questo strumento sia poco pubblicizzato e di conseguenza poco conosciuto, si tratta di un mezzo che ha particolare successo. Questo vuol dire che le aziende salvate attraverso i Workers Buyout sopravvivono, riescono ad essere produttive e quindi a restare sul mercato. I dati ufficiali dicono che dal 2011 al 2019 sono stati effettuati 110 interventi su 79 progetti che a loro volta hanno portato a impiegare 1820 persone. Tra i partner del programma ci sono Invitalia, Ubi Banca, Banca Etica e numerosi investitori.

Occorre ricordare che dal 4 aprile le cooperative create da Workers Buyout possono proporre domande per partecipare al bando per i finanziamenti agevolati per piccole cooperative.