Le cartelle esattoriali sono sempre troppe, oltre 16 milioni nonostante i tanti provvedimenti del governo

cartelle esattoriali

Rottamazione uno, due e tre, saldo e stralcio, condono dei debiti obsoleti, cartelle esattoriali annullate. Il governo italiano, e non solo questo presieduto da Mario Draghi, ha adottato da tempo numerosi provvedimenti relativi ad alleggerire il peso delle cartelle esattoriali ai contribuenti italiani. Provvedimenti per fare cassa per lo Stato ma anche provvedimenti per alleggerire la mole di lavoro dell’erario. E come già detto, per dare una mano ai contribuenti indebitati. Ma non tutto sembra essere andato per il verso giusto. Sul sito “pmi.it” si parla di oltre 16 milioni di cartelle esattoriali ancora caricate ai contribuenti. Una mole impressionante. Un problema serio che come vedremo, rischia di peggiorare nei prossimi anni.

Le cartelle esattoriali riguardano una enorme popolazione

Con oltre 16 milioni di contribuenti alle prese con cartelle esattoriali e ruoli dell’Agenzia delle Entrate Riscossione, sorge il dubbio che i provvedimenti di sanatoria fin quì varati non abbiano sortito l’effetto sperato. Tradotto in euro, i 16 milioni di contribuenti alle prese con debiti di varia natura, devono allo Stato qualcosa come 1.100 miliardi di euro. Questa è la stima del sito prima citato. Certo, ci sono tanti fattori che hanno determinato questo numero così elevato di ruoli ancora pendenti. Le sanatorie del governo miravano a ridurre questo autentico disastro, ma la crisi successiva al Covid, la perdita di occupazione, l’aumento dei prezzi e adesso la crisi Ucraina, hanno ingessato anche i piani di pagamento di molti contribuenti. Italiani che pensavano di pagare ma che alla fine sono decaduti dai provvedimenti. Nonostante le proroghe e le riaperture dei termini che sempre il governo ha deciso di applicare.

Oltre 130 milioni di cartelle in mano all’Agenzia delle Entrate Riscossione

Ricapitolando, sono oggi 16 i milioni di contribuenti che sono alle prese con le cartelle esattoriali. Sono 1.100 miliardi di euro i crediti vantati dalla riscossione nazionale. Un magazzino crediti enorme. Alla voce debiti fiscali oggi l’erario conta 130 milioni di cartelle esattoriali. Ma anche 240 milioni di crediti da riscuotere. Numeri peggiorati dopo la notizia del passaggio con annessione, di Riscossione Sicilia in Agenzia delle Entrate Riscossione. Oltre a questo, anche la sospensione delle attività di riscossione che è stata decisa dal governo per aiutare le famiglie nel grave periodo di pandemia, ha scatenato questo incremento sproporzionato del magazzino crediti del Fisco nostrano. E la soluzione stenta ad essere trovata visto che nonostante i tanti provvedimenti che sembravano ottimali, i risultati latitano.

Anche Ernesto Maria Ruffini ha presentato il problema con dati eloquenti

È anche vero che come ha confermato il numero uno dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini in audizione alla Camera dei Deputati, i crediti presenti sono a partire da ben 22 anni fa. Va considerato che nonostante le tante adesioni ai programmi di sanatoria, il numero dei ruoli cresce sempre più. In effetti, a conti fati, che sono quelli del Presidente Ruffini, ogni anno i crediti dell’erario salgono di 70 miliardi a fronte dei soli 10 miliardi che si riescono ad incassare. In altri termini, il trend rischia di peggiorare nei prossimi mesi visto il perdurare della crisi. Ipotizzare che a fine anno saranno molti di più i crediti vantati, i contribuenti indebitati e chi non riesce a completare i piani rateali di rottamazione e saldo e stralcio non è certo una cosa inimmaginabile.

 

 

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Sindacalista, operatore di Caf e Patronato, esperto in materia previdenziale, assistenziale, lavorativa e assicurativa. Da 25 anni nel campo, appassionato di scrittura e collaboratore con diversi siti e organi di informazione.