L’Europa si divide, sulle sanzioni contro la Russia, gas e petrolio

06L’Europa si divide sulle sanzioni da applicare contro la Russia. Si lavora per un’intesa che possa accontentare tutti i Paesi.

L’Europa si divide, ecco i punti della discordia

La Russia continua il suo attacco, senza pietà. Le immagini delle guerra spezzano il cuore, anche se le versioni sono diverse. I Russi negano le violenze, mentre gli Stati Uniti e la Nato mostrano video di distruzione e di violenza sulla popolazione civile. I Russi accusano i nemici di voler interrompere i tavoli delle trattative, ma in fin dei conti i bombardamenti continuano e la gente continua a morire.

Nel frattempo la Nato e gli Stati Uniti stanno cercando di coordinarsi e imporre nuove sanzioni al Paese guidato da Putin, che secondo i dati comunicati, sembra stare ottenendo maggiore riscontro tra la popolazione. Ma questo è ancora tutto da appurare e la situazione sembra quanto mai critica. Di mezzo l’Ucraina che non si arrende e cerca di salvare il proprio Paese e la propria identità.

L’Europa si divide, le trattative e le nuove idee sanzionistiche

Già da oggi nei tavoli dei 27 Ministri dell’Unione Europea ci sarà il quinto pacchetto di sanzioni per Mosca. Le nuove misure coinvolgeranno i porti. Con l’introduzione di possibili stop alle merci e navi russe. Nel frattempo la Polonia spinge anche per chiudere i trasporti terrestri. Libera circolazione solo per il gas, mentre si richiede uno stop per il carbone e il petrolio.

Mentre la Lituania ha già bloccato le importazioni, la Germania dichiara che in questo momento non ha la possibilità di tagliare le forniture. Si ricorda che il paese tedesco è il maggiore importatore di gas russo in Europa. Ma Berlino si impegna ad una lente riduzione dei flussi. Anche l’Austria ha qualche problema nell’eliminare le importarzioni di gas russo. L’Italia ha annunciato che non è in discussione una politica di embargo sul gas russo.

Mentre in discussione anche le importazioni di petrolio. Le vie da scegliere potrebbero essere due: introdurre una tassa sul petrolio russo oppure conti vincolati per i pagamenti dei paesi importatori. Mosca potrebbe accedere a questi fondi solo nel caso di ritirata dal territorio Ucraino o in caso di tregua credibile. In ogni caso è ancora braccio di ferro, tra Russia e Europa sull’energia.

Espulsi alcuni diplomatici russi in tutta Europa

Nel frattempo in molti paesi Europei sono stati esplulsi diversi funzionari russi su tutto il territorio. Ad esempio la la Germania ha espluso 40 funzionari della rappresentanza diplomatica russa. Mentre la Francia ne espelle altri 30, idem la Danimarca. La Lituania invece espelle l’ambasciatore di Mosca.

L’Italia stamattina ha espulso 30 diplomatici russi in servizio presso l’ambasciata. Ad annunciarlo è stato il Ministro degli Esteri, Luigi Di Maio. Ecco il comunicato: “Il Segretario Generale del Ministero degli Affari Esteri, Ambasciatore Ettore Sequi, ha convocato questa mattina alla Farnesina, su mia istruzione, l’Ambasciatore della Federazione Russa in Italia, Sergey Razov, per notificargli la decisione del Governo italiano di espellere 30 diplomatici russi in servizio presso l’Ambasciata in quanto ‘personae non gratae‘”, ha detto Di Maio.

E adesso si aspetta la risposta di Mosca, che come si può immaginare dovrebbe arrivare presto. Ma ciò che si spera invece, è che la guerra finisca e lo si faccia nel più breve tempo possibile. Una guerra voluta e scatenata da Putin, che però deve trovare un cessate il fuoco ed una pace tra i popoli.

 

Francesca Cavaleri

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