Presto potrà essere presentato il modello 730. Anche se con avvio posticipato, la versione precompilata del modello di dichiarazione presto sarà disponibile nel cassetto fiscale dei contribuenti. Basterà accedere come sempre con Sistema Pubblico di Identità Digitale (SPID), o con Carta di identità elettronica (CIE) o Carta nazionale dei servizi (CNS). Collegandosi all’area riservata del sito istituzionale del Fisco italiano (www.agenziaentrate.gov.it), e accreditandosi con le credenziali prima citate, ecco che si potrà iniziare a prendere confidenza con la dichiarazione dei redditi, iniziando a controllare eventualmente, i dati preinseriti.
La stagione della dichiarazione dei redditi è iniziata apertamente. Per pensionati, lavoratori dipendenti, autonomi, e chiunque altro ha redditi da dichiarare, è il momento di iniziare ad adoperarsi. La stagione reddituale è quella 2021 naturalmente, perché come consuetudine, si vanno a dichiarare i redditi prodotti l’anno di imposta precedente. Come prassi, il primo modello a partire è il 730. Parliamo del modello utilizzato soprattutto da pensionati e lavoratori dipendenti. La presentazione del modello 730 è un adempimento obbligatorio. Presenta i soliti vantaggi che tutti conoscono, ecco perché è largamente usato. Il contribuente o chi da lui delegato (Caf e commercialisti), non devono eseguire calcoli particolari come invece accade con il modello Redditi Persone Fisiche. Eventuale maggiore imposta da versare rispetto a quella trattenuta e versata dal datore di lavoro o dall’Inps, sono versate direttamente in busta paga o cedolino subito dopo aver completato la presentazione del modulo di dichiarazione. Allo stesso modo se ci sono i rimborsi fiscali da ricevere, questi verranno erogati al dichiarante sempre tramite busta paga o cedolino di pensione.
Ricapitolando, il modello 730 calza a pennello a chi ha un sostituto di imposta che può effettuare i conguagli fiscali a nomee per conto del dichiarante. Devono e possono usare il modello 730, i titolari di:
Il modello 730 può essere usato anche da chi ha prodotto uno o più di uno dei redditi prima citati, e che nel corso del 2022 non hanno più un datore di lavoro o in generale, un sostituto di imposta. In questo caso al posto di inserire dentro il frontespizio della dichiarazione, il sostituto di imposta, si può barrare la casella di assenza sostituto. Così facendo i conguagli fiscali a dare o ad avere, verranno risolti tutti con l’Agenzia delle Entrate come per il modello Redditi PF, solo che i versamenti o gli accrediti avverranno tra dicembre 2022 e marzo 2023 e non con le lungaggini dell’ex modello Unico Persone Fisiche.
Come anche il Fisco sul suo portale istituzionale sottolinea, la versione precompilata del modello è quella che sarà resa disponibile dall’Agenzia delle Entrate al Contribuente dal prossimo mese di maggio (esattamente dal 23 maggio 2022). Nel modello 730 precompilato i dati fiscali e anagrafici del contribuente sono già inseriti, insieme alle informazioni fiscali di cui l’Agenzia delle Entrate è in possesso grazie all’incrocio delle banche dati. Il contribuente può naturalmente modificare i dati se questi non corrispondono a quelli in suo possesso. Modifiche e correttivi possono essere inseriti precedentemente all’invio, dal momento che le due cose non devono essere contemporanee. In pratica, si può correggere il modello 730 ed inviarlo in un secondo momento.
Come dicevamo, si parte dal 23 maggio prossimo e ci sarà tempo per completare la partita con il Fisco fino al giorno 30 settembre 2022. La scadenza vale sia per il 730 ordinario che per quello precompilato. Va sempre sottolineato che la scadenza è quella oggi prevista ma come consuetudine, non sono rari gli slittamenti e le proroghe. Una volta inviato il modello, se ci si rende conto di errori e difformità, si può intervenire annullando l’invio e riproponendone un altro. Questa operazione può essere effettuata una sola volta e fino al 22 giugno 2022.
Prima abbiamo elencato i soggetti tenuti alla presentazione della dichiarazione dei redditi. Adesso occorre segnalare i soggetti che pur se con redditi, sono esonerati da questo obbligo. Non si deve presentare la dichiarazione dei rediti nel caso in cui un soggetto possiede:
Oltre che pagare o recuperare Irpef e relative addizionali comunali e regionali all’Irpef, con il modello 730 il dichiarante può destinare una parte dell’imposta dovuta allo Stato, ad un Istituto religioso, a società con fini sociali o ai partiti politici. Questo tramite l’8 per mille, il 5 per mille e il 2 per mille. Si possono scaricare dalle tasse:
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