Come avvicinare la pensione con il versamento dei contributi volontari? E quali sono i requisiti richiesti per quanti hanno perduto il lavoro e non trovano un’altra occupazione? Si tratta di una situazione ricorrente nella quale continuare a versare i contributi volontari, in molti casi, rappresenta l’unica possibilità per arrivare al trattamento pensionistico. Tuttavia, è necessario distinguere i lavoratori autonomi da quelli dipendenti in merito all’autorizzazione (e quindi ai requisiti) per procedere con il versamento dei contributi volontari.
Per ottenere l’autorizzazione a versare i contributi volontari dei lavoratori autonomi iscritti all’Inps è occorrente che:
Per i lavoratori parasubordinati, la possibilità di richiedere i contributi volontari è vincolata ad avere un anno di contributi versato nei 5 anni precedenti al momento in cui si presenta domanda di autorizzazione a versare i contributi volontari stessi. Per i lavoratori dipendenti, invece, l’autorizzazione a versare i contributi volontari è subordinata all’aver versato 5 anni di contributi effettivi, in qualunque epoca lavorativa. Oppure, in alternativa, aver provveduto ai versamenti contributivi per tre anni degli ultimi 5 che precedono la richiesta stessa.
I lavoratori domestici, nel caso di lavoro alle dipendenze, possono in alternativa al meccanismo dei 5 anni di versamenti o dei 3 degli ultimi 5 anni, aver versato 156 contributi settimanali. Chi svolge un lavoro part time, purché dal 1997 in poi, può richiedere il versamento dei contributi volontari se ha versato almeno un anno di contributi nei 5 che precedono la domanda di autorizzazione. In questo caso specifico, l’autorizzazione al versamento dei contributi volontari può essere ottenuta anche se il rapporto di lavoro risulti ancora in corso. Non è necessaria dunque la cessazione del rapporto di lavoro.
Per i lavoratori stagionali, la domanda di autorizzazione all’Inps per il versamento dei contributi volontari può avvenire a condizione che siano stati versati contributi per almeno un anno nei 5 che precedono la presentazione dell’istanza stessa. Il lavoro può essere svolto in maniera stagionale, temporanea e discontinua, ma relativamente solo ai periodi non coperti da contributi obbligatori o figurativi successivi al 31 dicembre 1996. Per i lavoratori stagionali l’Inps rilascia l’autorizzazione con decorrenza successiva al termine oppure alla sospensione del lavoro.
L’autorizzazione al versamento dei contributi volontari ai fini della pensione può essere rilasciata dall’Inps solo nel caso ci sia stata cessazione o interruzione del rapporto di lavoro. Per i lavoratori alle dipendenze, tale autorizzazione perviene a partire dal primo sabato susseguente ala presentazione dell’istanza. Per i lavoratori autonomi, invece, l’autorizzazione parte dal primo giorno del mese di presentazione della domanda.
Diverso è il caso in cui il contribuente presenti la domanda di autorizzazione a versare i contributi volontari prima che cessi il rapporto di lavoro. In questo caso, se si tratta di lavoratore alle dipendenza, la decorrenza coincide con il primo sabato successivo alla cessazione del rapporto di lavoro. Per i commercianti e gli artigiani, la decorrenza parte dal primo giorno del mese susseguente alla cancellazione degli elenchi professionali.
Spesso mancano davvero pochi anni per arrivare alla pensione. Ad esempio, un artigiano iscritto all’Inps che abbia l’età intorno ai 60 anni e oltre 40 di contributi versati, alla chiusura della propria attività può richiedere di versare i contributi volontari. Lo può fare, alle condizioni descritte, per arrivare ad esempio alla pensione anticipata. Per l’uscita prima rispetto alla pensione di vecchiaia occorrono 42 anni e 10 mesi di contributi. Al raggiungimento dei requisiti contributivo, l’artigiano potrà andare in pensione, a prescindere dall’età anagrafica.
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