Il pos 2022 è lo strumento idoneo per i pagamenti online, e in vista multe per chi non lo accetta, ecco tutte le misure che il Governo ha approvato.
Secondo quanto approvato dal nostro Governo arrivano molte novità sia per l’uso del pos, ma anche per i forfettari e per i nuovi concorsi. In merito alla lotta a evasione, l’uso del pos diventa quanto mai importante. Infatti sono previste multe anticipate al 30 giugno per gli esercenti che non accettano pagamenti con le carte di credito. Dunque un anticipo di almeno 6 mesi, rispetto alla data prevista inizialmente di gennaio 2023.
Tuttavia la sanzione di 30 euro più una sanzione del 4% del valore della transazione. Ad esempio su una transazione di 25 euro, l’esercente che non accetta il pagamento con il pos dovrà pagare una multa di 31 euro. Dunque 30 euro di sanzione fissa, più il 4% di 25 euro, equivale ad 1 euro. Sommandolo appunto alla sanzione fissa dà appunto 31 euro. Anche se Confcommercio e Confesercenti chiedo che comunque siano abbattuti prima i costi sulle commissioni. Il governo sta pensando anche all’adozione di un nuovo sistema di cash back nazionale.
In merito ai lavoratori autonomi che hanno aderito al regime forfettario arrivano delle novità. Infatti l’obbligo di fatturazione elettronica slitta per coloro che hanno redditi entro 25 mila euro. Per tutti gli altri arriva l’obbligo di fatturazione elettronica, fino a 65 mila euro, così come indicato anche dall’Unione Europea. In altre parole si vanno a tutelare così le imprese più piccole che hanno fatturati sotto i 25 mila euro, almeno fino al 2024.
Mentre contro il lavoro nero, nasce un portale nazionale del commercio che sostituisce e integra le anche dati attraverso cui l’Ispettorato nazionale del lavoro, l‘Inps e l’Inail condividono gli accertamenti. Inoltre cambia anche il sistema delle assunzioni nella pubblica amministrazione, per bandi di concorso. Mentre per quanto riguarda la selezione del personale occorre conoscere almeno una lingua straniera.
Sicuramente una prima risposta è la lotta contro l’evasione in materia di Iva. Il pagamento tramite il pos prevede quindi la tracciabilità del pagamento, evitando di farsi pagare un servizio e “risparmiando” l’iva derivante da un pagamento contanti. Ma anche perché ad un pagamento tracciato deve corrispondere uno scontrino, una fattura o una ricevuta, facendo così emergere tutti i redditi.
A questo si accoppia la fattura elettronica che permette all’Agenzia delle entrate di conoscere in tempo reale le informazioni inerenti al contribuente. Ma anche controllare i flussi di pagamento, di fatturazione e che ci siano realmente i requisiti per mantenere le agevolazioni fiscali quando previste. Come ad esempio il regime forfettario, che prevede l’esclusione dell’Iva, e un flat tax ad oggi del 15% sui redditi conseguiti.
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