Università: in arrivo 7500 borse di studio per dottorati a valere sul PNRR

Contrastare la fuga di cervelli è sempre stato un obiettivo importante per l’Italia, ma le misure messe in campo fino ad ora evidentemente non sono state abbastanza allettanti e ora, grazie alle risorse del PNRR, il Ministero dell’Università e della Ricerca ci prova con le borse di studio per dottorati. Saranno infatti finanziate 7.500 borse di studio.

Borse di studio per dottorati di ricerca: i settori interessati

Ad annunciare la disponibilità di 7.500 borse di studio per dottorato di ricerca è stata il Ministro per l’Università e la Ricerca Maria Cristina Messa che ha sottolineato che si tratta di una misura volta ad evitare la fuga dei cervelli ed attirare ricercatori italiani e stranieri nel nostro Paese. Questo anche con la consapevolezza che la ripresa economica dell’Italia passa per l’innovazione e non c’è innovazione senza ricerca.

La misura prevede uno stanziamento di 300 milioni di euro, questi andranno divisi in 3 fasce. La prima prevede 5.000 borse di studio dirottate a dottorati innovativi che rispondono alle esigenze delle imprese che richiedono competenze soprattutto scientifiche e tecnologiche. Ulteriori 1.000 borse di studio per dottorati saranno dirottate verso professionalità di cui ha bisogno la Pubblica Amministrazione, infine 1.200 borse di studio per dottorati di ricerca saranno destinate a settori di interesse per il PNRR.

L’obiettivo quindi è collocare i dottori di ricerca presso le imprese ad elevato valore scientifico. Proprio per questo tali percorsi di studio potrebbero risultare davvero molto interessanti per coloro che riescono a frequentarli.

Tra le misure di sostegno per il rientro dei cervelli in Italia vi è il regime di tassazione agevolato di cui abbiamo parlato nell’articolo: Rientro dei cervelli: agevolazioni fiscali fino a 11 anni dal rientro.

Chi potrà avvalersi dei fondi del PNRR per le borse di studio per dottorati?

Le risorse saranno destinate alle università, potranno avvalersene:

  • università statali;
  • università non statali legalmente riconosciute. In questa categoria rientrano anche le università telematiche;
  • gli istituti universitari a ordinamento speciale. In queste rientrano Gran Sasso Science Institute, la Scuola Imt Alti Studi Lucca, la Scuola Universitaria Superiore Iuss di Pavia, la Scuola Normale Superiore di Pisa, la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, la Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati di Trieste.

I fondi potranno essere utilizzati per potenziare dottorati già esistenti oppure per realizzare nuovi percorsi. Naturalmente le università potenzieranno l’offerta. Coloro che sono invece interessati ad ottenere la borsa di studio finanziata con i fondi PNRR dovranno attendere i bandi delle varie università e partecipare.

Nadia Pascale

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