Guerra del grano, l’India blocca l’export a causa del conflitto

Guerra del grano il prezzo aumenta, l’India blocca le esportazioni e si cercano soluzioni per i cereali  ucraini, il quadro della situazione.

Guerra del grano e l’India si chiude

La guerra del grano è in atto, ed è una vera e propria crisi. Il prezzo sia del grano duro, mais ed altri cereali in genere è nettamente in rialzo. Anche il prezzo del riso sta salendo. Questo crea difficoltà alle imprese che devono importare questo tipo di materie prime da paesi come l’Ucraina, impegnata nel conflitto contro la Russia. Ma anche per quei paesi la cui alimentazione si basa su questi prodotti e sui suoi derivati.

Considerando che l’Ucraina e la Russia rappresentano un terzo delle esportazioni mondiali di orzo e grano, c’è da chiedersi qual’é la situazione attuale e come si evolverà. Un problema molto importante è quello dei blocchi dei porti e delle infrastrutture dell’Ucraina. Quindi le materie prime non riescono ad uscire dal paese. Si calcola che il prezzo dei cereali è aumentato dell’inizio dell’anno di circa il 40%. E non è detto che gli aumenti si arrestino presto.

L’India decide per il blocco delle esportazioni

Il governo indiano ha preso una decisione storica. Ebbene ha deciso di bloccare l’export di ogni tipo di grano. Una misura che potrebbe sembrare corretta, ma ciò che molti non sanno è che l’India è il secondo produttore mondiale di grano e cereali. Quindi, la portata della decisione è epocale e che potrebbe portare alla fame della popolazione di quei paesi importatori che spesso sono proprio quelli più poveri. Si parla di Filippine, Thailandia, Indonesia,Egitto, Congo, Burkina Faso, Marocco e Libano.

Tuttavia la decisione del governo indiano è stata presa con effetto immediato. Ma questo deriva dalla pubblicazione dei dati sull’inflazione annuale, salita all’8,3% con i prezzi al dettaglio, che nel mese di aprile hanno raggiunto il massimo storico da otto anni. Del resto la Nazione consuma la maggior parte del prodotto che produce, ma a causa dei prezzi ha deciso di non vendere il prodotto in eccesso. Anche perché l’aumento globale delle temperature sta portando ad un riduzione del raccolto, quindi l’India ha messo le mani avanti.

Ma quali possono essere le soluzioni per risolvere la guerra del grano?

Una cosa è certa, la fine del conflitto tra Ucraina e Russia sarebbe la soluzione migliore. Tuttavia per tentare di aggirare il blocco russo all’export via del grano ucraino si dovrebbe riuscire a far uscire il prodotto dal Paese. Ad esempio una soluzione potrebbe essere quella trasportare in treno il grano, fino ai porti baltici. E dopo di che, grazie alle navi, portarlo per i Paesi importatori. Più prodotto nel mercato, potrebbe permettere di abbassare il prezzo sul mercato.

Un’altra soluzione è lo sblocco delle partite di grano ancora stoccate nei silos, a dirlo è proprio la Fao. Si tratta dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura. Analogo appello è arrivato anche dalle Nazioni uniti e dai Paesi membri del G7. In tutto ciò sta anche aumentando, +21% anche il prezzo del riso. Un alimento che deve già fare i conti con la siccità e la riduzione delle superficie coltivate che scenderanno a 217 mila ettari, con un calo di circa 10 mila ettari.

Sarebbe il caso di fermarsi un attimo e capire che se si continua su questa strada, la fame nel mondo sarà inevitabile. Forse è su questo che i Capi di Stato di tutto il mondo dovrebbero riflettere. Anche perché  il sospetto che la Russia abbia creato una crisi del grano studiata a tavolino, è molto evidente. Una guerra nella guerra che deve trovare un punto ed una fine al più presto.

 

 

 

Francesca Cavaleri

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