Guida alla componente patrimoniale dell’Isee, tutte le cose da sapere su immobili e conti correnti

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L’Isee è il documento che ogni famiglia deve avere nel momento in cui richiede una qualsiasi prestazione a carico dello stato tra sussidi, assistenzialismo e bonus. E deve essere in corso di validità, nel senso che ogni anno l’Isee va rinnovato. Infatti la certificazione fa riferimento ad un determinato anno fiscale. Quella del 2021 per esempio, riguardava l’anno fiscale 2019. Quella del 2022 invece fa riferimento all’anno fiscale 2020 e così via.

La validità della dichiarazione

La certificazione ha validità per l’intero anno, salvo casi di variazioni che vanno per tempo comunicate all’Inps. L’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale infatti, è l’ente preposto al rilascio della certificazione Isee. Ma deve essere il contribuente a richiederla presentando la Dsu, cioè la Dichiarazione Sostitutiva Unica. Si tratta di una autocertificazione del contribuente dove vanno indicati tutti i redditi prodotti nell’anno fiscale di riferimento della certificazione e per ogni componente la famiglia. Ma vanno indicati anche i patrimoni, sia immobiliari che frutto di depositi bancari e simili.

Cosa va indicato nella DSU per ottenere l’Isee

Come dicevamo, per l’Isee 2022 occorre provvedere ad indicare i dati del 2020. Quindi, tutti i redditi prodotti da ciascun componente il nucleo familiare. In pratica, vanno riportati i dati delle certificazioni uniche 2021, del 730/2021 o del modello Redditi PF dello stesso anno. I dati di dichiarante, coniuge, figli e chiunque sia presente nel nucleo familiare sommati danno la componente reddituale che viene passata per i coefficienti dettati dalla scala di equivalenza in base alla composizione del nucleo familiare. Lo stesso accade per la componente patrimoniale, con il patrimonio mobiliare ed immobiliare che si deve sommare tra tutti i componenti la famiglia e che incide sul valore dell’Isee.

Perché è importante l’Isee

Un Isee entro determinati limiti, ma anche una componente reddituale entro altrettanti determinati limiti e pure i patrimoni, sono i fattori da considerare. L’Isee come dicevamo, è necessario  per l’accesso alle prestazioni sociali e assistenziali più diffuse. E l’Isee è lo strumento principale attraverso il quale gli Enti e gli organismi  che erogano prestazioni assistenziali, sociali, bonus e benefit, utilizzano per determinare sia il diritto che la misura di queste agevolazioni. Tramite l’Isee questi Enti valutano la reale situazione economica di una famiglia.

Perché sono importanti i patrimoni

Rispetto alle dichiarazioni dei redditi dove, come dice la stessa parola, l’oggetto principe sono i redditi, l’Isee guarda alla componente patrimoniale. Quindi beni immobili quali case, terreni e fabbricati, detenuti da ciascun componente di un nucleo familiare. E lo stesso vale per i soldi in banca o alle Poste. Conti correnti, carte di credito, carte di debito, buoni fruttiferi, libretti di risparmio, titoli di deposito e tutte le altre forme di risparmio. Da un Isee escono fuori:

  • Ise, indicatore della situazione economica;
  • Isr, indicatore della situazione reddituale;
  • Isp, indicatore della situazione patrimoniale;
  • Isee, Indicatore dellasituazione economica equivalente.

Molto spesso le prestazioni assistenziali legate all’Inps prevedono limiti sia per la componente del patrimonio immobiliare che mobiliare, come per esempio succede con il reddito di cittadinanza,

Tra i requisiti per ottenere il reddito di cittadinanza o una determinata prestazione, ci sono da rispettare sia il limite Isee, che eventualmente quello Isp o Isr.

Quali patrimoni immobiliari incidono sull’Isee

Il patrimonio immobiliare come già detto riguarda case, terreni e fabbricati. Il valore da indicare nella Dsu è quello che si utilizza anche per il calcolo dell’Imu, cioè quello dell’Imposta Municipale Unica che si paga su determinate proprietà immobiliari.

Occorre indicare i valori utili ai fini dell’imposta  anche se si tratta di un immobili che non ricadono nel perimetro di applicazione della tassa. Per l’Isee incidono anche gli immobili detenuti al di fuori del territorio italiano. Per la casa di abitazione, c’è l’abbattimento che riduce l’impatto degli immobili sul calcolo dell’Isee. Lo stesso accade per il mutuo. Infatti se sulla casa da indicare grava un mutuo, il valore va indicato al netto del mutuo stesso. Il valore di riferimento è quello del mutuo residuo alla data del 31 dicembre dell’anno di riferimento.

Guida al calcolo della componente patrimoniale per case e terreni

L’immobile  gravato da un mutuo non incide sull’Isee in misura totale quindi. Taglio che riguarda solo gli immobili dove il valore al netto del mutuo è inferiore a 52.500 euro per nuclei familiari in cui sono presenti fino a due figli conviventi. Deve essere inferiore a 55.000 euro con  3 figli, o ancora a 57.500 euro con 4 figli. I valori sono quelli che emergono dalle visure catastali dell’Agenzia del Territorio. Per le case, la rendita catastale, mentre per i terreni il reddito dominicale. Gli importi vanno rivalutata del 5%, sia se si tratta della rendita catastale per una casa che del reddito dominicale per i terreni.

I soldi in banca o alle poste

Per quanto riguarda i soldi in banca o alle poste, occorre vedere la situazione al 31 dicembre 2020 per l’Isee 2022.Mentre, occorre vedere quella al 31 dicembre 2021 per l’Isee 2023 e così via. Sono necessari tutti i saldi e le giacenze medie. Documento utile per i conti correnti, carte di credito, carte di debito, libretti di risparmio e tutti gli altri strumenti di detenzione soldi in banca. Anche i soldi detenuti all’estero sono da indicare. Da non tralasciare i buoni fruttiferi. Infatti occorre indicarli al valore nominale del titolo. Stesso discorso per i titoli di risparmio, quelli di deposito, partecipazioni in società, o per le obbligazioni. Saranno da inserire nella Dsu anche le polizze vita o le polizze a capitalizzazione. In questo caso, solo per quanto riguarda i premi versati entro la fine del secondo anno precedente la dichiarazione sostitutiva.

Il calcolo dell’Isee tiene conto di queste voci del patrimonio mobiliare. La cifra che andrà ad incidere sarà quella maggiore tra saldo al 31 dicembre del secondo anno precedente la data di presentazione della dichiarazione sostitutiva e la giacenza media.

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Sindacalista, operatore di Caf e Patronato, esperto in materia previdenziale, assistenziale, lavorativa e assicurativa. Da 25 anni nel campo, appassionato di scrittura e collaboratore con diversi siti e organi di informazione.