I titolari di partita IVA, al fine di poter ricevere tutte le fatture elettroniche, devono effettuare la registrazione del proprio indirizzo telematico. Che può essere rappresentato, in particolare, da un indirizzo di posta elettronica certificata (PEC), oppure dal cosiddetto Codice Destinatario che è composto da 7 cifre.
In più, registrando l’indirizzo telematico questo può essere utilizzato sia puntualmente, da parte di un soggetto passivo IVA, sia in maniera massiva da parte dei soggetti intermediari abilitati e delegati. Vediamo allora, nel dettaglio, tutto quello che c’è da sapere proprio su come si registra l’indirizzo telematico dove ricevere tutte le fatture elettroniche che transitano attraverso il Sistema di Interscambio (SdI) che è gestito dall’Agenzia delle Entrate.
Come sopra accennato, per la registrazione dell’indirizzo telematico dove ricevere tutte le fatture elettroniche i servizi attivabili sono due. Ovverosia, quello relativo alla ‘Registrazione puntuale per un singolo soggetto IVA dell’indirizzo telematico dove ricevere tutte le fatture elettroniche‘. E quello relativo alla ‘Registrazione massiva dell’indirizzo telematico dove ricevere tutte le fatture elettroniche‘.
Nella scelta dell’indirizzo telematico, basta la posta elettronica certificata (PEC) quando il flusso in invio ed in ricezione è di poche fatture elettroniche al giorno. Mentre quando si deve trasmettere un numero rilevante di fatture elettroniche è preferibile optare per il codice univoco, ovverosia per il cosiddetto codice destinatario con il canale accreditato di tipo SFTP o Web-Service.
In tal caso l’Agenzia delle Entrate ricorda che, per il flusso delle fatture elettroniche con il canale accreditato di tipo SFTP o Web-Service, serve a monte un adeguato grado di informatizzazione. Nonché il costante presidio di personale ai fini della gestione del sistema informativo che è collegato al Sistema di Interscambio (SdI).
Per l’accreditamento, e per la conseguente attivazione di un canale di tipo SFTP o Web-Service, l’Agenzia delle Entrate fa altresì presente che occorre stipulare un apposito accordo di servizio con il Sistema di Interscambio (SdI). E questo avviene, nello specifico, attraverso una esplicita richiesta di accreditamento.
Al riguardo, dal portale ‘Fatture e Corrispettivi‘ del Fisco, c’è l’apposita funzionalità ‘Accreditare il canale‘. In questo modo, inserendo tutte le informazioni tecniche e dettagliate richieste, si potrà chiedere e ottenere l’accreditamento del canale telematico.
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