A chi conviene passare dal tasso variabile al tasso fisso se si ha un mutuo? Lo scenario delinea una situazione in progressiva variazione. A breve i tassi potrebbero salire ulteriormente perché vari istituti bancari non hanno ancora provveduto all’adeguamento dell’offerta agli scatti all’Interest Rate Swap (Irs). Ovvero al valore di riferimento del tasso degli interessi applicato a un mutuo a tasso fisso. Ad oggi, gli indici Eurirs si sono innalzati, mentre gli aumenti dell’Euribor si muovono più lentamente. In questo scenario, il rischio è che l’inflazioni vada fuori controllo nell’Eurozona e il passaggio da un tasso fisso a uno variabile e viceversa possa risultare non troppo conveniente. Ma la valutazione deve essere un’opzione di lunga durata, in un orizzonte temporale di decenni. Solo in tal senso può avere convenienza nel passaggio dal tasso variabile al tasso fisso.
La valutazione dei tassi fissi e variabili dei mutui risulta, ad oggi, complicata dalla situazione della guerra in Ucraina. L’aumento generalizzato dei prezzi e l’inflazione che ne è conseguita pongono dei dubbi sulla scelta di accedere a un mutuo a tasso fisso o a tasso variabile. La stessa incertezza investe chi ha già un mutuo e starebbe valutando la surroga, ovvero la convenienza a passare da un tasso fisso a uno variabile o viceversa. In questo scenario, i mercati si sono mossi in anticipo. Gli indici Eurirs, inerenti la parte lunga del mutuo, sono aumentati progressivamente nel corso di questo primo scorcio del 2022.
Sulla scelta dei mutui a tasso fisso incide l’indice Eurirs. Da inizio anno, l’indice ha registrato un aumento vertiginoso, passando da 51 punti a 195 punti per i mutui a 20 anni. Analogo aumento dell’indice si è avuto anche per i mutui a diverse scadenza, ovvero a 15, a 25 e a 30 anni. Di conseguenza, sono in aumento i tassi fissi dei mutui. Mediamente, ad oggi, un tasso fisso si è assestato all’1,92%, in aumento mediamente di 60 punti percentuali rispetto all’inizio del 2022. Pertanto, i tassi fissi dei mutui stanno per sfondare quota 2%, cosa che si prevede dovrebbe avvenire già dalle prossime settimane dopo l’adeguamento delle offerte degli istituti bancari.
Il mercato dei mutui sta cambiando anche per le surroghe, ovvero per il passaggio da un mutuo a tasso fisso a uno variabile e viceversa. In questo scenario, il passaggio è più costoso rispetto a un tasso stipulato al momento della sottoscrizione del mutuo. Infatti, si calcola che, a parità di tasso, la surroga sia più cara di 30 o di 40 punti rispetto al mutuo stipulato al momento dell’acquisto della casa. Nella situazione di incertezza attuale, la maggior parte di chi ha un mutuo a tasso variabile, che vorrebbe passare a un tasso fisso per avere la certezza di proteggersi nel caso in cui l’inflazione dovesse andare fuori controllo nell’Eurozona, sta riscontrando costi elevati.
L’incertezza scaturita dalla guerra in Ucraina e la conseguente inflazione nell’Eurozona incidono anche sui mutui a tasso variabile. Chi ha stipulato un mutuo a tasso variabile negli ultimi cinque anni ha potuto garantirsi un tasso costato mediamente lo 0,5% o anche più basso. Tuttavia, dopo anni di tassi bassi, anche gli indici Euribor si stanno adeguando al rialzo, anche se più lentamente rispetto agli indici Eurirs. Inoltre, anche il costo applicato dalla Banca Centrale Europea tenderà a risalire, dopo anni di tassi negativi.
Il che significa che chi abbia stipulato un mutuo a tasso variabile allo 0,5 di tasso di interesse, potrebbe avere l’intenzione di surrogare il proprio mutuo, ovvero di passare al tasso fisso che si prospetta salire almeno fino al 2,5%. Molto dipende anche dall’orizzonte temporale. Ovvero, se si è di fronte a un mutuo ventennale, si può pensare che nel lungo periodo l’operazione possa convenire, anche stimando la crescita che avranno i tassi variabili nei prossimi periodi. Per durate di mutui a tasso variabile più brevi, a 5 o a 10 anni, le esposizioni ai rischi potrebbero risultare più elevate. E dunque, la surroga di un mutuo a tasso variabile verso il tasso fisso potrebbe non convenire.
La stipula di un nuovo mutuo per l’acquisto di una casa, comporta un’attenta analisi dei tassi fissi e di quelli variabili. Tra i tassi fissi, applicati a un mutuo stipulato da un impiegato di 40 anni, che desidera finanziare per 140 mila euro l’acquisto di 200 mila euro, spalmando il prestito a 20 anni, ecco quali sono i tassi più convenienti:
Per i mutui a tasso variabile è necessario considerare il tasso nominale più lo spread applicato dalla banca. Nel dettaglio, le migliori offerte a maggio 2022 sono le seguenti:
Le offerte più convenienti per il cambio del mutuo a tasso fisso e variabile nel mese di maggio 2022, per un impiegato che desidera cambiare il mutuo ventennale di 140 mila euro, risultano:
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