Pagamento in contrassegno: come funziona e di cosa si tratta

Spesso si sente parlare di pagamento in contrassegno, ma non tutti sanno cosa si intende con questa modalità di pagamento. In questa rapida ed esaustiva guida vi spiegheremo di cosa si tratta e come funziona.

Pagamento in contrassegno, cosa vuol dire

Sostanzialmente, quando si parla di pagamento in contrassegno si fa riferimento ad un pagamento che avviene al ricevimento di un ordine, quindi alla riscossione di pagamento alla consegna.

Di solito, quando si fanno acquisti a distanza, su internet ad esempio, il contrassegno è uno dei metodi previsti, anche se spesso si acquista con carta di credito, pagando al momento dell’ordine.

In questo caso, invece il pagamento avviene al ricevimento del “pacco” o comunque del prodotto, vediamo nello specifico nel prossimo paragrafo cosa c’è da sapere nello specifico.

Pagamento in contrassegno, come funziona

Dunque, quando si parla di pagamento con contrassegno come detto poco sopra si fa riferimento al pagamento alla consegna, ovvero quando si riceve fisicamente il prodotto. Questo vuol dire che non viene fatto alcun versamento al momento dell’ordine ma, direttamente quando la merce arriva nelle mani del cliente. In quel momento, il corriere od il postino – quindi chi sta effettuando la consegna – richiede il pagamento per consegnare il prodotto acquistato online. Tale pagamento in contrassegno può avvenire in tre diversi modi che vediamo di seguito:

  • in contanti;
  • con assegno circolare;
  • con carta di credito, debito o prepagata tramite POS.

Ci sono limiti di importo nel pagamento in contrassegno?

Una domanda molto frequente che il consumatore si pone è se vi sono limiti di pagamento, inerenti all’importo, quando si paga in contrassegno.

La risposta, sostanzialmente a questa domanda è si, vi sono limiti dettati dalle diverse modalità.

Siccome, il pagamento in contrassegno può essere fatto tramite contanti, assegni o carte, non tutti gli importi possono essere pagati con questo metodo. Per fare un esempio, Poste Italiane prevede un importo massimo di 3 mila euro per il contrassegno, con la possibilità di pagare in contati soltanto fino a 258,23 euro.

Quando si verificano pagamenti di un valore superiore viene lasciato l’avviso di giacenza, per cui il destinatario, ovvero il cliente che acquista il prodotto dovrà recarsi presso l’ufficio incaricato per il ritiro e il pagamento.

Pro e contro del pagamento in contrassegno, vediamone alcuni

Pur se un tempo il pagamento in contrassegno era piuttosto utilizzato, oggi è usato sempre di meno per una serie di motivi che elenchiamo di seguito.

  • Costo elevato: infatti le spese di spedizione vengono, talvolta maggiorate quando si utilizza questo sistema perché le Poste, o il corriere, mettono una tassa sul servizio al venditore.
  • Richiede necessità di avere con sé i contanti, con tutti i rischi che ciò comporta e la scomodità di ricordarsi di ritirare i soldi e averli pronti al momento della consegna.
  • Anche se non indispensabile, è utile la presenza del compratore al momento del ritiro, mentre un pacco/prodotto già pagato può essere lasciato in palazzo, o fuori alla porta, se già pagato, pure in assenza dell’acquirente.

Ma quali possono essere invece i vantaggi, lo vediamo di seguito.

  • Quando non si è certi della serietà del venditore si evitano rischi di pagare prima;
  • Diventa una valida alternativa per chi non si fida a pagare online con carta di credito o non dispone di strumenti adatti agli acquisti online.

Dunque, questo è quanto di più utile e necessario vi fosse da sapere in merito al pagamento in contrassegno.

Davide Scorsese

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