Bonus pos 2022, come recuperare i costi sulle commissioni

Il bonus pos 2022 serve a sostenere gli imprenditori e i professionisti che sostengono i costi dell’utilizzo del dispositivo, ecco come funziona.

Bonus pos 2022, di cosa si tratta?

Il bonus pos 2022 spetta a tutti coloro, negozianti, imprenditori e professionisti che si dotano del dispositivo all’interno delle loro attività. Tuttavia dal primo luglio 2022 sarà obbligatorio dotarsene. E quindi è una corsa a mettersi anche in regola. Dalla parte del cliente è sicuramente un modo veloce e semplice per poter pagare i proprio acquisti e le prestazioni di servizio.

Comunque sia si tratta di un bonus in forma di credito d’imposta disponibile da calcolare sulle commissioni dei pagamenti singoli, ma anche su eventuali abbonamenti mensile che si paga per l’utilizzo del pos. In altre parole il costo viene detratto dalle tasse. Il credito d’imposta sulle commissioni per le transazioni effettuate tramite sistemi di pagamento elettronico è una agevozione. Possono usufruirne gli imprenditori o i professionisti che non risultino aver conseguito nell’anno precedente ricavi o compensi maggiori di 400 mila euro. 

Bonus Pos 2022, a quanto ammonta il credito d’imposta?

Fino al 30 giugno 2022 il credito d’imposta è pari al 100% delle spese. Ma superata tale data il credito d’imposta sarà pari al 30% delle commissioni addebitate per le transazioni effettuate con privati consumatori mediante strumenti di pagamento tracciabili.

Con provvedimento del 29 aprile 2020 sono state definite le modalità per la comunicazione dei dati delle commissioni applicate, registrate a decorrere dal 1° luglio 2020, su cui calcolare il credito d’imposta spettante all’esercente. Infatti l’agenzia mette a disposizione più file che permettono di indicare ed inviare tutti i dati necessari.

Come devono essere comunicati i dati all’Agenzia delle entrate?

Per l’nvio della comunicazione è obbligatorio l’utilizzo del Sistema di Interscambio flussi Dati (SID) dell’Agenzia delle entrate, previo accreditamento allo stesso servizio. Ma le informazioni relative al SID sono disponibili sul sito dell’Agenzia delle entrate al seguente link:  https://www.agenziaentrate.gov.it/portale/it/web/guest/servizi/servizitrasversali/altri/sid2.

Tutti coloro che vogliono accedere al credito devono comunicare all’Agenzia delle entrare, entro il 20 del mese successivo a quello di riferimento. I dati da comunicare devono essere:

  • i costi pagati all’azienda fornitrice del servizio Pos;
  • il numero delle operazioni di pagamento incassate.

In altre parole è un obbligo mensile inviare questa comunicazione all’agenzia. Inoltre la comunicazione deve essere fatta attraverso l’apposito software messo a disposizione dall’Agenzia delle Entrate e può essere anche fatta dal commercialista.

Tutti gli altri bonus previsti

Il bonus fino a qui indicato non è l’unico ad essere a disposizione. Infatti in realtà ne esistono altri due, che riguardano ad esempio i canoni d’affitto o l’acquisto di questi dispositivi. Ad esempio un bonus arriva fino a 320 euro e può coprire fino al 100% delle spese sostenute per l’acquisto ed il noleggio dei dispositivi. Questo risarcimento è suddiviso in varie categorie:

  • 100% della spesa per i soggetti che hanno ricavi inferiori ai 200 mila euro;
  • 70% per coloro che hanno ricavi compresi tra 200 mila euro e 1 milione di euro;
  • 40% per ricavi superiori a 5 milioni di euro.

Mentre un altro bonus prevede un massimo di 160 euro se si acquistano strumenti di pagamento legati a registratori telematici. In questo caso rientrano nei costi anche le spese relative al registratore di cassa. La percentuale del rimborso è:

  • del 70% per i soggetti con ricavi e compensi relativi al periodo d’imposta precedente inferiori ai 200.000 euro;
  • del 40% quando i ricavi e compensi relativi al periodo d’imposta precedente sono tra i 200.000 euro e 1 milione;
  • e del 10% per quei soggetti che hanno avuto ricavi e compensi relativi al periodo d’imposta precedente tra 1 milione e i 5 milioni.

Infine si ricorda che, come tutti i crediti d’imposta, va utilizzato il modello F24 per la loro indicazione. Il codice da scrivere è il 6916, che corrisponde alle spese di commissioni del Post.

 

 

Francesca Cavaleri

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Francesca Cavaleri

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