Il corridoio del grano viene richiesto a gran voce da tutto il mondo, oppure si rischia una carestia alimentare senza precedenti.
Un primo accordo provvisorio potrebbe quello di riavviare le spedizioni di grano dal porto di Odessa (Ucraina). Attraverso un corridoio le navi turche uscirebbe dal porto per poi incontrare in mare aperto quelle russe per accompagnarle su Bosforo. Da lì le navi potrebbero arrivare sul Mediterraneo e far uscire così il grano ucraino. La direzione è soprattutto l’Africa, per sfamare milioni di persone e magari mettere un punto alla guerra del grano.
L’accordo potrebbe essere raggiunto, nonostante quanto dichiarato da un rapporto americano. Gli Stati Uniti sostengono, con tanto di foto e documenti, che la Russia abbia rubato del grano all’Ucraina durante il periodo di occupazione dei porti. Grano che avrebbe fruttato circa 100 milioni di dollari, secondo le accuse americane. Anche l’Europa accusa inutile distruzioni di grano dei silos.
Il ministero degli Esteri russo, Sergei Lavrow, incontrerà ad Ankara, il ministro Mevlut Cavusoglu per cercare di chiudere un accordo che liberi il grano ucraino. Tuttavia l’argomento principale dei negoziati sarà lo sblocco delle forniture di crano proprio dai porti di Odessa. Ci sono problemi nello sminare le acque al di fuori delle città, ha sostenuto la Turchia. Quindi occorre che Mosca invii il comando per farlo e quindi le navi possano tranquillamente passare.
L’Ucraina, se la situazione non cambia, rischia di essere tagliata al di fuori delle trattative commerciali. Anche se le trattative sia in questo aspetto che sull’inutile guerra, con i russi, sembrano essere pari a zero. Nel frattempo continuano i combattimenti in diverse regioni ucraine. Tra perdite di vite, armi e atti di violenza costantemente denunciati e che fanno rabbrividire, la guerra lampo della Russia, è solo un lento logorio, perché evidentemente la storia mondiale non ha insegnato nulla.
C’è molta speranza e attesa proprio per questo incontro in Turchia con la Russia, perchè l’obiettivo è quello di salvare 53 paesi dalla carestia. Un obiettivo che nulla ha a che fare con la guerra contro l’Ucraina, perché colpisce proprio i paesi più deboli. Come ad esempio la Somalia, dove negli ultimi mesi, oltre mezzo milione di persone hanno lasciato la loro vita e costrette ad abbandonare le loro case.
Cresce la paura anche tra le organizzazione umanitarie, ben lontane da obiettivi militari. Senza grano molti paesi rischiano di vedere milioni di persone uccise dalla fame e soprattutto i bambini anche in giovanissima età. La “battaglia del grano” ha già provocato effetti drammatici a livello mondiale. Secondo il nuovo rapporto della Fao è «imminente una crisi alimentare diffusa poiché la fame minaccia la stabilità in dozzine di Paesi». Ecco perché l’accordo si deve trovare e anche al più presto.
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