La guida alla successione: per i debiti del defunto eredi solidali o no?

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Una materia molto complicata quella ereditaria, tra beni attivi, beni passivi, immobili, soldi in banca, azioni e obbligazioni e perfino debiti. Ereditare è una cosa assai particolare anche dal punto di vista normativo. Infatti sono tanti gli iter burocratici da portare avanti ed anche gli adempimenti a cui sono chiamati gli eredi. E le stesse problematiche che si verificano quando si va a ereditare un bene, si hanno quando invece c’è da saldare i debiti del defunto.

La domanda che molti si pongono sui debiti del defunto

Una domanda che molti si pongono riguarda i rischi a cui gli eredi vanno incontro nel momento in cui una parte dei debiti del defunto non viene pagata da altri eredi. Il dubbio riguarda la responsabilità sui debiti del de cuius e su chi ricade la stessa. Un distinguo però va fatto dal punto di vista della responsabilità solidale o parziaria, due aspetti che la legge prevede.

I debiti del defunto ricadono sugli eredi

Sul sito laleggepertutti.it, viene fugato ogni dubbio riguardo ai rischi che ricadono sugli eredi nel momento in cui uno di essi non paga la quota dei debiti che il de cuius ha lasciato loro. La prima cosa da dire è che alla sua morte, una persona agli eredi non lascia solo attività finanziarie e patrimoniali, ma anche passività. Tutti gli eredi che hanno accettato l’eredità, quindi ad esclusione di chi ha fatto il contrario, devono sostituirsi al defunto e pagare i debiti di quest’ultimo. È così come vengono divisi i patrimoni sia mobiliari che immobiliari, in quote tra gli eredi, così vengono ripartiti i debiti. Anche questi ultimi Infatti vengono divisi in quote tra tutti gli eredi che hanno accettato L’Eredità.

Chi paga i debiti del defunto

Sui debiti di un defunto vige una regola fissa che nemmeno il testamento, se è stato fatto dal defunto prima di morire, può derogare. Nessun erede che ha accettato l’eredità può farla franca e non pagare i debiti del defunto, anche se quest’ultimo ha provveduto nel testamento a caricare i debiti soltanto su uno degli eredi. E come detto prima, ogni singolo erede si fa carico della propria quota di debito, pari alla propria quota di eredità. Per esempio se un erede subentra nei beni del defunto, in misura pari al 33%, dovrà accollarsi anche l’onere di pagare il 33% dei debiti di quest’ultimo. Meno alta la quota di eredità spettante, meno alta sarà la percentuale del debito che si accollerà l’erede in questione.

Quando un erede che ha accettato il lascito, non paga il debito

Fermo restando il fatto che l’accettazione dell’eredità, che sia tacita o che sia espressa, impone l’obbligo per gli eredi di pagare i debiti, ci sono casi assai particolari che vanno opportunamente approfonditi. Come dice il sito sopra citato, e come abbiamo spiegato in premessa, tutti coloro che accettano l’eredità devono rispondere dei debiti del defunto. E non esiste soluzione o stratagemma che permette a chi accetta una eredità di non pagare i debiti del defunto. Tutti quindi devono provvedervi, ma in base al principio della responsabilità parziaria. In parole povere anche se la legge fa questa distinzione, in materia ereditaria la responsabilità parziaria è l’unica che può essere adottata.

Differenza tra responsabilità parziaria e solidale

In materia di responsabilità su determinati debiti la legge distingue tra responsabilità solidale e parziaria. La prima è quella più favorevole al creditore, perché consente a quest’ultimo di agire nei confronti di tutti i soggetti tenuti al pagamento del debito anche se, inizialmente, solo per una quota. In parole povere se tra un gruppo di soggetti su cui grava un debito, c’è chi non vuole pagare, il creditore ha il diritto di farsi risarcire dagli altri. La responsabilità parziaria invece tutela soprattutto Il debitore. Infatti in questo caso succede esattamente il contrario.

Cosa accade nelle due vie della responsabilità su un debito

Se uno dei soggetti su cui grava un debito non vuole pagare la sua quota, il creditore non potrà rivalersi sugli altri che sono tenuti soltanto a pagare la propria di quota. E come detto in materia di successioni ereditarie, i debiti di un defunto non gravano su tutti ma solo per quota. In altri termini se un erede non vuole pagare i debiti del defunto o meglio, non vuole pagare la sua parte di debito, gli eredi non subiranno alcuna conseguenza. Dovranno in sostanza pagare solo ed esclusivamente la quota loro spettante.

Altri chiarimenti

È naturale che sono esclusi da questi discorsi coloro i quali rinunciano all’eredità. In questo caso è naturale che il debito verrà diviso solo tra gli eredi che hanno accettato il lascito. Per esempio se l’asse ereditario di un defunto è composto solo da quattro figli, dei quali uno rinuncia all’eredità, si opera così. Sia i beni attivi che quelli passivi anziché divisi per 4 saranno divisi per 3. In questo caso anche la quota del debito del de cuius, al posto di essere divisa tra i quattro figli, verrà diviso solo tra i 3 che hanno accettato l’eredità. La responsabilità parziaria che vale ed è esclusiva per quanto riguarda le eredità, vale per qualsiasi forma di debito del defunto e non soltanto per debiti verso privati. In buona sostanza il principio è applicabile anche per i debiti con lo Stato, con il fisco, e con ogni altro ente pubblico.

Su qualcosa però la responsabilità resta solidale

L’unica tassa che ricade in maniera solidale tra gli eredi che hanno accettato l’eredità è l’Irpef. L’Agenzia delle Entrate infatti può chiedere ad uno solo degli eredi il pagamento dell’intera imposta dovuta dal defunto e non ancora versata. Sarà poi l’erede che ha provveduto a saldare l’Irpef e su cui l’Agenzia delle Entrate ha proposto azione, a rivalersi sugli altri eredi. Naturalmente sempre quelli che hanno accettato il lascito. E il pagatore chiederà il rientro della parte di debito loro spettante.

 

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Sindacalista, operatore di Caf e Patronato, esperto in materia previdenziale, assistenziale, lavorativa e assicurativa. Da 25 anni nel campo, appassionato di scrittura e collaboratore con diversi siti e organi di informazione.