Meno gas dalla Russia e stavolta entra in gioco anche l’Italia. Ecco cosa sta succedendo contro il nostro Paese, i dettagli.
La battaglia energetica si gioca sui tavoli europei. Tanto che sono stati imposti ben sei pacchetti di interventi contro la Russia. Ma questa non ci pensa nemmeno di mettere fine alla guerra contro l’Ucraina e ad accettare le sanzioni europee. E così continua nella sua “guerra lampo” e a mettere in campo minacce contro l’Europa. Soprattutto in vista della possibilità del paese ucraino di entrate a far parte dell’Unione Europea. Infatti, sembra che l”Ucraina sia sulla strada giusta per entrate in Unione, ottenendo già consensi da molti paesi.
E così senza preavviso la Russia ha stretto i rubinetti verso l’Italia. Dunque sembra che abbia ridotto del 15% l’esportazione di gas verso il nostro Paese. Stessa sorte, di circa il 30% era già toccato alla Germania, per un calo totale di 67 milioni di metri cubi di gas al giorno. Ovviamente la parziale riduzione non è altro che un ricatto, visto che la giustificazione russa delle riduzioni non regge. Sembra che si sia rotta una turbina, ma Berlino non crede proprio a questa spiegazione, quanto mai improvvisa.
Se la Germania ha avuto una motivazione alla riduzione del gas, nulla da fare per l’Italia. Infatti né il Governo italiano, né Eni sono state avvisate dell’operazione. Quindi a cosa è dovuto il taglio? Vedremo cosa succederà nei prossimi giorni, perché ad oggi non c’è alcuna spiegazione. Più che guasto tecnico, sembra una vera e propria rappresaglia contro il nostro Governo, che da giorni punta ad un cessate il fuoco.
Ma la riduzione del gas senza alcuna spiegazione spinge sempre più l’Italia a ricorrere a fonti di energia alternative. Anche perché a dire il vero, è la stessa Unione Europea a puntare in tale direzione. Occorre una accelerazione su questa strada. Potenziando i giacimenti già presenti, oppure sfruttando le nuove mappe per le materie prime o stringendo nuovi accordi. Sempre restano in prima linee le attività volte all’istallazione di pannelli solari per la produzione di energia rinnovabile. E di progetti nuovi per i sistemi capaci di immagazzinare tale importante risorsa.
Una motivazione che non piace certo agli importatori è che l’azione di Mosca sia stata proprio studiata per ridurre la quantità sul mercato e farne aumentare il prezzo. Ad esempio sulla borsa di Amsterdam si attesta attorno a 135 euro a megawatt ora. Quindi se il gas costa di più, ovviamente il problema si ribalterà sulle famiglie e sulle imprese italiane, che dovranno fare i conti ancora una volta con il caro bollette.
Nel frattempo le borse aprono in negativo e non migliorano le loro performance. Piazza affari chiude a ribasso e non va bene nemmeno alle altre borse europee. Mentre lo spread rimane costante, grazie allo scudo per evitare i crolli azionari. In Europa ci sono troppi governi ed una sola banca, quindi questo crea dei problemi non da poco. Forse occorrerebbe una maggiore coesione sotto il profilo fiscale. Un allineamento che darà degli effetti sulle decisioni europee più equa per tutti i Paesi membri dell’Unione Europea.
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