No proroga al Superbonus, si lavora ad un emendamento

No proroga al Superbonus sembra la strada presa dal Governo. Ma a questo punto come cambierà il bonus? Ecco alcune ipotesi

No proroga al Superbonus, il Governo non stanzierà nuovi fondi

Nessuna proroga al Superbonus. Sembra questa la strada intrapresa dal Governo che non vuole stanziare altri soldi per questo contributo. Questa sempre essere la scelta, ma ancora il confronto con le forze politiche è aperto. Tuttavia per immettere liquidità per i cantieri già in uso, sembra ci sia uno spiraglio.

Si tratta delle possibilità di effettuare la cessione del credito anche ad altri soggetti diversi dalle banche. Del resto anche l’Abi aveva chiesto nei giorni scorsi, maggiori controlli sulle cessioni dei crediti alle banche. Una maggiore prudenza che associata alla mancanza di fondi e alla bocciatura della Corte dei conti, sembrano cessare la fine del superbonus in Italia. Oppure aprire scenari diversi a meccanismi nuovi che possano accontentare tutti.

No proroga al Superbonus, in arrivo un nuovo emendamento?

Il no dell’esecutivo a mettere nuove risorse in campo è forte e chiaro. Tuttavia i rappresentanti dei gruppi parlamenti chiedono più tempo per le villette e anche per le case popolari. Ma sulla questione il ministro dell’economia, Daniele Franco, sembra fermo sulla sua posizione.

A questo punto si cerca un nuovo emendamento che contenga le nuove proposte. il vicepresidente del Movimento 5 Stelle alla Camera, Luca Sut, annuncia di essere pronto a valutare insieme “alle imprese edili e al settore bancario” il testo dell’emendamento, non appena arrivi in Parlamento. Sarà poi il Presidente della camere a valutarne l’ammissibilità. Tuttavia le richieste di modifica sembrano essere tutte rivolte alla cessione del credito non più solo alle banche, ma anche ad altri soggetti, ad esclusione delle persone fisiche.

Cosa ne pensano gli operatori del settore?

In allarme le imprese del settore edile che devono fare i conti con questa nuova realtà. La Confederazione nazionale dell’artigiano e della piccola e media impresa ha chiesto un incontro con il ministro Franco.  Sua la seguente dichiarazione: “Decine di migliaia di imprese della filiera delle costruzioni che non riescono a cedere i crediti d’imposta legati ai bonus per la riqualificazione degli immobili a causa del congelamento del mercato” è l’allarme lanciato ancora una volta e che è stato “ascoltato con attenzione” dal governo.

E si perché le imprese non solo non riescono a rientrare dei loro crediti, ma in questo momento devono fare anche i conti con il caro delle materie prime. Si rischia un vero e proprio disastro e di troppe imprese costrette a chiudere i battenti. Una risposta deve essere trovata subito, altrimenti molti padri di famiglie perderanno il lavoro e molte famiglie si troveranno in gravi difficoltà economiche.

 

Francesca Cavaleri

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