Sembrava tutto finito ma poi all’improvviso sembra di essere ritornati indietro nel tempo. Tra Casse professionali e Governo torna lo scontro, come recita bene anche il quotidiano Repubblica. Sembrava che dopo ben 11 anni il governo con le casse professionali avesse trovato un’intesa con tutte le regole relative ai vari investimenti delle casse previdenziali private. E sono proprio queste ultime che pare, in base a ciò che si legge sul quotidiano prima citato, stiano facendo muro. Questo perché considerano le misure che il governo ha intenzione di varare, come penalizzanti della loro autonomia. E la situazione rischia di ingessarsi.
Parliamo delle casse previdenziali private, che liquidano le pensioni ai liberi professionisti. L’argomento è caldo e riguarda una vasta platea di soggetti. La cosa strana è che sono ben 11 anni da quando fu introdotta una legge che prevedeva un successivo decreto riguardante gli investimenti che questo genere di casse potevano effettuare. Ciò che manca in pratica è la sottoscrizione del decreto da parte del Ministro dell’economia. E non parliamo del titolare del Ministero attuale, perché essendo passati 11 anni l’evidente ritardo è stato generato da tutti i Ministri dell’economia che sono succeduti negli anni governo dopo governo. Resta il fatto che il decreto è stato già messo nero su bianco e liquidato favorevolmente sia dal Consiglio di Stato che dal Ministero del Lavoro. Adesso tocca al Mef sottoscriverlo.
I più ottimisti possono pensare che già il fatto che se ne torni a parlare sia una buona cosa. E dimostra come Daniele Franco, che oggi è titolare del dicastero delle economie e delle finanze, adesso ha intenzione di mettere mani al provvedimento. Come dicevamo sono ben 1,5 milioni i professionisti delle stati da questo provvedimento che attendono novità da leggi varate verso la metà degli anni 90 e che necessitano di novità. Ma sono sui contenuti che Casse e governo paiono distanti.
Perfino la Corte Costituzionale nel 2017 è intervenuto in materia, ribadendo e stabilendo la piena autonomia operativa che hanno queste casse previdenziali private nel determinare dove come quando investire. Adesso è proprio sull’autonomia decisionale che si è arrivati a quello che Repubblica considera un vero e proprio scontro. Sul decreto per gli investimenti infatti il Ministero di economia e delle finanze prima citato, vorrebbe inserire nel testo una clausola che di fatto toglie autonomia queste Casse. Infatti verrebbe stabilito che lo stato ha il potere di andare a sindacare su questi investimenti. Una limitazione evidente che non è digerita quindi.
Come si legge su Repubblica “lo Stato ha il diritto di stabilire tutti. Oltre ai principi generali su governance, gestione del rischio e conflitto d’interessi, anche una dettagliata misura. Si parla della misura di impiego nei singoli asset quali azioni, titoli di Stato, Oicr, immobili e così via”. Una diatriba che rischia di essere abbastanza lunga. E che deve trovare la risoluzione il prima possibile visto che parliamo di una platea che da 11 anni cerca soluzioni.
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